L’Oltrepò Pavese è generalmente percepito come zona ricca di prodotti enogastronomici, borghi, natura e cultura. Ma anche di terme.
Ad affermarlo è uno studio realizzato lo scorso marzo dall’ufficio studi del Touring Club (il campione, limitato a Lombardia, Piemonte, Ligurie ed Emilia Romagna, è stato individuato tra i membri della comunità digitale dello stesso Touring). Non solo vino e salame, quindi. Anche perché le acque curative che si trovano in Oltrepò sono tra le più efficaci dell’intera Europa. Non per niente sono sfruttate fin dai tempi dei Romani. Ne abbiamo traccia in alcuni toponimi, come Salice Terme, l’antica “Locum Salis”. Cioè il luogo dove sorge la fonte Sales, già conosciuta all’epoca di Cesare.
Il boom delle terme
La fortuna di Salice Terme – e della confinante Rivanazzano Terme – si è manifestata con il boom delle cure, negli anni Sessanta e Settanta. Due i playmaker dell’offerta termale oltrepadana: le acque sulfuree e quelle salsobromojodiche, in cui il paziente si immerge per trarre benefici alla salute. Le prime sono consigliate per la cura della pelle e della respirazione, le seconde agiscono contro le patologie delle ossa e delle articolazioni (osteoartrosi, discopatie ed ernie, lombalgie, periartriti, reumatismi extra articolari); sono spesso effettuate in abbinamento ai fanghi altamente mineralizzati ottenuti da argilla e altre risorse del territorio, nella terapia contro le infiammazioni croniche (a patto che la forma non sia acuta: in quel caso, la cura non è indicata).
Le acque hanno trasformato le due località (la prima frazione del comune di Godiasco, la seconda municipalità autonoma) in poli turistici: intorno al business delle terme è sorto un indotto capace di rivolgersi al divertimento dei giovani, al relax degli anziani e allo sport (celebre è stato il concorso ippico di Salice, ma anche i ritiri di varie squadre di calcio, come Torino, Sampdoria e Juventus).
Il 2018 ha però portato una doccia fredda a Salice: mentre Burian imbiancava i prati, i parchi e i monti dell’Oltrepò, lo stabilimento termale “storico” della località (le “Terme di Salice srl”, cent’anni di storia alle spalle) veniva dichiarato fallito. Mentre è in atto un tentativo per riaprire la spa entro aprile, l’Oltrepò non è rimasto, comunque, sguarnito di acque curative. Oltre alle terme di Rivanazzano, la cui attività prosegue regolarmente, sono in funzione anche le Terme President, seconda spa di Salice: i due stabilimenti, dunque, caricheranno sulle loro spalle i turisti termali diretti in Oltrepò. Con la speranza, condivisa da tutto il territorio, che presto gli stabilimenti termali in funzione tornino a essere tre.
Acqua azzurra, acqua chiara…
Ma per ora a Salice stanno operando soltanto le Terme President, che dal 1979 offrono ai visitatori le loro acque salsobromojodiche e sulfuree e dei suoi fanghi altamente mineralizzati. Le acque dello stabilimento, che provengono dal sottosuolo di Salice Terme e del capoluogo comunale Godiasco. E attirano clientela da Lombardia, Piemonte, Liguria ed Emilia, ma anche da altri luoghi: Salice è, infatti, una delle mete preferite dei “globetrotters delle terme“, gli appassionati di acque terapeutiche e spa che amano esplorare centri di cura e relax.
Tre le aree di specializzazione di questa spa. La prima comprende le tradizionali terapie in acque termali, in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Vale a dire: basta la ricetta del medico curante e – una volta l’anno – si può accedere al servizio con il solo pagamento del ticket. Il servizio più gettonato è il trattamento “12 fanghi + 12 bagni”, contro i disturbi articolari – questa cura, coperta dalla sanità pubblica, è più efficace se effettuata tutti i giorni consecutivamente e si effettua in due diversi camerini. Nel primo, il cliente viene ricoperto dal fango per un quarto d’ora circa; in seguito, dopo essersi lavato in una doccia termale, entra in vasca per il bagno terapeutico. Una volta uscito dall’acqua, si trasferisce nel secondo camerino per rilassarsi. Magari ascoltando la musica diffusa, leggendo, sonnecchiando o – se proprio non può farne a meno – riprendendo in mano lo smartphone per rispondere alle ultime e-mail di lavoro o leggere le notizie più recenti del giornale nella sua versione on line.
La terapia “12+12” è la regina delle cure termali. Ma è anche possibile optare per i bagni sulfurei abbinati alle docce solari, che combattono psoriasi e dermatiti. Oppure scegliere gli idromassaggi o gli idropercorsi con acque ricche di ozono, indicati nel caso di insufficienze venose, nei linfedemi e flebolinfedemi e nelle lipodistrofie degli arti inferiori.
… con la cura idropinica posso finalmente bere (e fare le inalazioni)
Ma le acque delle Terme President non servono solo per bagnarsi e curare i problemi delle ossa, delle articolazioni e della pelle. Le acque si possono anche bere. In gergo, questa cura si chiama “terapia idropinica”: in pratica, da un rubinetto che si trova in un punto strategico dello stabilimento termale, si “spillano” due bicchieri di acqua sulfurea, da bere lontano dai pasti (meglio se a digiuno). Anche in questo caso, la prestazione è coperta dalla Asl: per capire se è la terapia giusta bisogna, quindi, rivolgersi al medico di famiglia. Sarà lui a decidere se il paziente può trarre beneficio da questa acqua, che contrasta i disturbi della digestione (dispepsia, gastrite cronica, ulcere gastroduodenali, colite cronica, sindrome del colon irritabile, reflusso, ernia iatale).
Le cure idropiniche svolgono azioni detox e anti-infiammatorie sul fegato e su tubo digerente, reni, vescica e prostata, stimolando nello stesso tempo un’azione diuretica. Attenzione, però: è il medico che decide. Perché anche la terapia idropinica – come gran parte delle cure, termali e non – ha le sue controindicazioni: semaforo rosso, quindi, in caso ulcere gastroduodenali in atto, alterazioni frequenti dell’alvo, colelitiasi o neoplasie del tratto intestinale. E poi c’è anche l’acqua da inalare, per combattere bronchiti, riniti, sinusiti, laringofaringiti, otiti e accumuli di catarro.
Anche in questo caso, comanda il medico di base: se lo ritiene opportuno, potrà prescrivere al mutuato inalazioni, docce nasali, aerosol, insufflazioni o nebulizzazioni. Tutte a base di acqua sulfurea ridotta allo stato gassoso.
Tra un massaggio e una gita a cavallo
Le Terme President, al loro interno, offrono ai visitatori anche un ampio programma dedicato al benessere e al relax. Come le vasche di camminamento (in acque termali, of course). O i massaggi e i trattamenti viso, disponibili in varie formule. Oppure ancora l’utilizzo di sauna e bagni turchi in grotta con docce scozzesi con cromo e aromaterapia, le docce solari, i “bagni di luna” (peeling corpo alle essenze aromatiche e idromassaggio – sempre in acque termali), le aree dedicate al rilassamento. E una palestra di bodybuilding, cardio fitness ed esercizi a corpo libero.
E c’è dell’altro. Le Terme President offrono, infatti, pacchetti giornalieri che combinano il relax dentro la spa con la scoperta del territorio e dei suoi prodotti, lo sport e le emozioni, anche le più estreme. E’ quindi possibile scoprire il territorio in mountain bike o a cavallo, con visite guidate; armarsi di ferri e farsi una partita a golf, con annessa pausa pranzo a base di prodotti locali; volare in parapendio (nessun timore: ci sarà un istruttore) dalle montagne dell’Oltrepò Pavese; visitare una cantina, con degustazione di vini e prodotti locali. Tutte queste attività prevedono, dopo il rientro alle Terme President – un pacchetto di trattamenti rilassanti e bagni termali, per rilassarsi e rinvigorirsi.
Per chi resta a Salice Terme più a lungo, c’è poi anche la possibilità di qualche gita fai-da-te in Oltrepò e nelle bellezze delle “Quattro Province” (Pavia, Alessandria, Piacenza e Genova). Magari un’escursione a Voghera e Tortona, al castello di Nazzano, ai centri medioevali di Godiasco, Cecima, Bagnaria e Varzi, alla vicina Val Curone, all’Abbazia di Sant’Alberto o nel territorio di Bobbio, che qualcuno chiama “Piccola Irlanda” (non tanto – o non solo – per l’onnipresente verde, ma perché questa microregione a cavallo di Lombardia ed Emilia fu “plasmata” dall’evangelizzazione del monaco irlandese San Colombano, che convertì i Longobardi alla fede cattolica).
E alla fine della cura, della vacanza o dell’escursione?
Alla fine, prima di lasciare Salice, è possibile acquistare prodotti per il viso e per il corpo, a base di sali minerali, vitamine, argille e oli che derivano dalle acque terapeutiche utilizzate al President. Per portarsi… un po’ di terme anche a casa.