Abbi cura di te. Ti aspettiamo.
È il testo di una pubblicità delle Isole Canarie. Ma sono numerose le località turistiche che – spiega FTourism News – stanno continuando a promuoversi in modo intelligente anche in questa fase di estrema difficoltà e di sostanziale blocco totale del settore. C’è chi si limita ad un augurio generale del tipo “Ce la faremo”, chi sceglie l’autoironia con un’immagine della Sfinge che assicura “Ti aspetto da secoli, posso aspettarti un po’ di più”.
E poi c’è il grande marketing all’italiana. “Non azzardatevi a venire qui”, “Statevene a casa vostra”, “Non vi vogliamo”. Dunque è questa l’immagine che offre di sè quello che è stato il principale Paese turistico del mondo, salvo poi continuare a perdere posizioni. E ci si chiede anche perché le abbia perse.
Non è che la Spagna o l’Egitto non abbiano chiuso frontiere e strutture turistiche. O la Francia, la Cina, la Russia, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti. I turisti devono stare a casa propria, ma il messaggio è gentile, educato, empatico. Non ti ammalare e poi ti aspettiamo, ci saremo anche dopo e ti coccoleremo.
L’Italia invece schiera i presidenti delle Regioni che minacciano, che insultano chi osa provare a superare il confine del proprio territorio. Sindaci che promettono la galera, altri che si limitano a maledizioni assortite. Saranno gli stessi presidenti, gli stessi sindaci che, ad emergenza finita, andranno a batter cassa per ottenere soldi pubblici invece di quelli portati da turisti che avranno scelto altre mete.
Ma loro se ne fregano. Il virus porterà ad una riduzione dei viaggi in terre lontane. FTourism ritiene che si preferiranno viaggi al di sotto delle 3 ore o poco più di volo, in modo da restare vicini a casa. Più turismo interno, con un numero ridotto di giorni a disposizione. Ma guardando con diffidenza gli operatori che in questi giorni hanno insultato in ogni modo i turisti “untori”, anche quando non erano turisti ma concittadini e compaesani che tornavano a casa. Senza contagio. Le scene isteriche resteranno e saranno utilizzate come arma dagli operatori concorrenti.