La campagna elettorale anomala per le amministrative offre, comunque, una immagine interessante di cosa sia diventata, o non diventata, la politica. I torinesi della Ztl sono al mare o in montagna, la Crocetta si è svuotata anche dei bambini che venivano accompagnati ai giardini dalle tate sudamericane o dell’Europa dell’Est. Dunque perché mai affaticarsi per la campagna elettorale? Con il caldo di questi giorni chi ha voglia di avventurarsi in pericolosi safari a Barriera di Milano o a Mirafiori Sud?

Scelta comprensibile, d’altronde i torinesi delle periferie mica votano. Le urne sono riservate a chi vive alla Crocetta o in collina. Gli altri sono sudditi privi di diritti e di interessi per i candidati a sindaco. Sarà divertente vedere la reazione quando scopriranno che si vota anche a Falchera e San Paolo, alle Vallette e ad Aurora, a Parella e Campidoglio. Comprensibile la presentazione al ristorante Pollastrini della lista Sì Tav Sì Lavoro di Mino Giachino: lui faceva base al Pollastrini già ai tempi della Dc e di Donat Cattin. Perché mai scovare un nuovo locale? E con i pass, come fare?
Certo, bisognerà scoprire se, con i seggi al chiuso, i non vaccinati potranno entrare a votare. Ma i candidati sono tutti politicamente corretti e, dunque, non si preoccupano dei cattivi che non si fidano degli esperti di farfalle.
Però, considerando l’assenza dei potenziali elettori in città, ci si poteva aspettare una serie di iniziative per raggiungere i torinesi in vacanza. Certo non tutti, però le concentrazioni di vacanzieri subalpini a Bardonecchia e ad Alassio, a Borghetto e Finale, a Sauze ed a Courmayeur sono note a tutti. Sarebbe stato possibile predisporre iniziative politiche a bordo spiaggia o nei cinema dei paesi di montagna.

Troppo faticoso. E troppo faticoso anche mantenere un rapporto su organi di informazione che andassero al di là della Busiarda. Si rinuncia ad un mese di confronto sotto l’ombrellone o sorseggiando un aperitivo dopo un’escursione sulle Alpi. Probabilmente è proprio il rapporto con i torinesi che si vuol evitare. Perché se si montano la testa e si illudono di essere cittadini con dei diritti, poi diventa un problema riportarli nella condizione di sudditi silenziosi e rassegnati.
1 commento
Dopo la pessima esperienza del sindaco APPENDINO, tutti i Torinesi sanno bene che non devono più votale i 5 STELLE ed il partito PD
Quindi non serve fare campagne propagandistiche
Potete stare tranquilli che la scelta del partito da votare, verrà fatta in base a questa brutta esperienza !!!