Negli Anni 90 aveva 204 posti letto ma il solito genio della sanità regionale piemontese nel 2016 lo aveva chiuso. L’ospedale Maria Adelaide di Torino è uno dei simboli, purtroppo non l’unico, di una vergognosa e stupida gestione che ha portato al disastro attuale, all’incapacità di affrontare una epidemia che ha costi immenso proprio a causa degli errori di un passato recente.
Maria Adelaide chiuso, in attesa di qualche simpatica speculazione edilizia in un’area in trasformazione, e utilizzo per l’emergenza di spazi impropri. In primavera era stata attrezzata, e poi smantellata, un’area alle Ogr. Ora per l’emergenza non si recupera la stessa area ma si attrezzano gli spazi ex fieristici di Torino Esposizioni. Il padiglione 5, quello che ospitava le giostre nel periodo natalizio. Tanto non si sa come utilizzarlo, perché il governo degli Incapaci rovinerà anche il Natale, quindi va bene tutto.
Con lo stesso criterio tra qualche mese potrebbero decidere di recuperare l’ex Palazzo del Lavoro, abbandonato ai vandali ed all’incuria. Ormai l’importante è sprecare il denaro pubblico. Milionate a gogò, poi arriveranno le tasse per restituire tutto. Però si incentiva il turismo sanitario urbano, da un quartiere all’altro. E si offre lavoro ad installatori e traslocatori.
Come era noiosa l’epoca in cui i riferimenti sanitari erano ospedali costruiti nell’800 e rimasti al loro posto per più di un secolo. Magari un ospedale per ogni zona della città, per ridurre al minimo gli spostamenti e per essere raggiunti nel minor tempo possibile. Quando, magari, il pronto soccorso non era intasato da chi si sbucciava un ginocchio e neppure da chi aveva il raffreddore perché il medico di famiglia, essendo di famiglia, arrivava a casa per una visita urgente. E non perdeva metà della giornata per riempire documenti inutili.