Scegli un allenatore di calcio. Porta la squadra a un passo dalla retrocessione. Allora lo esoneri e, disperato, ti affidi ad un altro per salvarti. Ci riesce, compiendo un miracolo. Ovvio che lo confermi, no? Macché. Il salvatore della patria calcistica, in questo caso Moreno Longo, fa capire che la squadra così non va, che servono acquisti di giocatori ben diversi. Ed il padrone, in questo caso Urbano Cairo, ringrazia l’allenatore del miracolo e decide che si deve cambiare.

Così al Toro, perché questa è la squadra, arriva un altro allenatore, tra fanfare e trombette di giornalisti/amici. “Arriva il maestro”, annunciano. E il maestro ha un nome più importante di quello di Longo, dunque riesce ad essere accontentato per qualche acquisto. Oddio, vorrebbe anche un regista, fondamentale per il suo tipo di gioco. Ma su quello, Cairo non molla: il regista non te lo compro e ti arrangi.
Si arrangia così bene, il maestro, da portare la squadra al penultimo posto. E Cairo, per far qualcosa di diverso, lo esonera. Chiama un altro “cuore Toro”, proprio come Longo. Questa volta è Davide Nicola. Che, proprio come Longo, compie il miracolo e salva il Toro. Che fa Cairo? Ovviamente non lo conferma, e cambia ancora. Cambia l’allenatore, non i metodi. E si ricomincia con la solita manfrina del toto nomi per il calciomercato. Piace il tale, ma costa troppo. Si punta a tizio, perché non ha contratto ed arriva gratis. Si cerca caio, che ha un cugino che sostiene sia fortissimo anche se non ha mai giocato.
Nel frattempo Longo, chiamato a risollevare l’Alessandria da una pessima posizione in classifica, l’ha portata alla promozione. Tanto per far capire che non è proprio uno sprovveduto.

Però Cairo può consolarsi perché il suo stile ha fatto scuola. La Fiorentina ha ingaggiato Gattuso, ma l’allenatore aveva la pretesa di scegliere i giocatori da acquistare per rafforzare la squadra. Così il presidente lo ha salutato senza neppure arrivare alla formalizzazione del contratto. Sarà che granata e viola sono gemellati, anche nello stile presidenziale.