A Torino la linea 42 è chiamata la “linea degli ospedali” poiché gli autobus collegano il “Martini Nuovo” con tutti gli ospedali della zona sud. Lo sanno tutti. Tranne i responsabili della viabilità del Comune. Perché loro, evidentemente, non si sono mai chiesti chi potessero essere gli utenti di una simile linea. Certo, magari anche super sportivi, giovani in perfetta forma, ragazze pronte per andare a divertirsi. Però, spesso, negli ospedali si recano coloro che non si sentono particolarmente bene. E ne escono persone in convalescenza per i motivi più disparati.
Tutti costoro avrebbero bisogno di un trasporto tranquillo, senza eccessivi sobbalzi, scossoni, salti. E invece il 42 avanza lungo percorsi ridotti ad un campo di combattimento. Buca, buca con acqua, buca con acqua e fango. Sembra di ritrovarsi sul set del film Il Federale, con Ugo Tognazzi. Ovviamente la colpa non è degli autisti e neanche di Gtt. Che potrebbe mettere a disposizione autobus meno scassati e traballanti, ma la situazione non migliorerebbe di molto, a causa di un asfalto che, dove la corsia per gli autobus comprende anche i binari del tram, si trasforma in una tortura per i passeggeri.
Ovviamente mancano i soldi per gli interventi; ovviamente, quando gli interventi vengono realizzati, sono di tale infimo livello da avere un effetto di una brevità inaccettabile.
Non è certo una novità e, pertanto, non è solo colpa dell’attuale sindaco. La città è indebitata, la ripresa non si sa cosa sia, le prospettive per i prossimi mesi sono pessime grazie agli atlantisti. Però non è neanche possibile continuare a non far nulla, sprecando risorse per mille sciocchezze politicamente corrette.