Ma quante anime belle ai vertici delle istituzioni che, a Torino, dovrebbero occuparsi di sicurezza! Loro erano così attenti a controllare il corretto posizionamento delle mascherine, era così pronti a sanzionare chi si baciava alle 22.10 e si sono distratti su tutto il resto. Ed ora sono costretti a fare i conti con 37 arresti concentrati prevalentemente nelle periferie e tra nordafricani di seconda generazione. Carramba che sorpresa!
Già, perché mentre le truppe di Lamorgese facevano la guerra ai ristoratori, i cittadini “normali” continuavano a denunciare di essere stati vittime di aggressioni, pestaggi, furti, rapine. Compiuti sempre da bande di nordafricani perfettamente liberi di agire, senza che gli zelanti tutori dell’ordine distogliessero lo sguardo dalle mascherine non posizionate correttamente.

Poi, però, le bande in arrivo dalle banlieue hanno commesso un errore. Invece di continuare a derubare e picchiare i passanti, hanno osato toccare le vetrine di qualche grande catena commerciale. Ed allora anche i tutori dell’ordine sono stati costretti ad intervenire. Ma, sino a qui, purtroppo nulla di strano. In Italia e soprattutto a Torino.
Ma i rappresentanti delle istituzioni hanno voluto strafare. Invece di fare ammenda per le mancanze del passato, hanno preferito ricorrere alla immancabile sociologia da strapazzo. Con domande retoriche sul cosa fare per evitare che le periferie torinesi si trasformino in banlieues parigine, o sulle motivazioni che spingono questi teppisti a rubare ed aggredire.
Eppure le risposte non dovrebbero essere difficili. La tolleranza a senso unico, la mancanza di interventi, la certezza dell’impunità, l’imbecillità di chi tutto accetta in nome dell’antirazzismo. Se si vuole si può anche aggiungere il fallimento delle politiche comunali a favore delle periferie. Piste ciclabili al posto di iniziative per creare occupazione, confinamento delle persone oneste per non intralciare gli spacciatori (senza mascherine, ma le truppe di Lamorgese non se ne accorgono).
Il tutto acuito dagli arresti domiciliari di massa. Se la gente normale non può più uscire la sera, i poveri teppisti frustrati non hanno più nessuno da aggredire e sono costretti a rubare nei negozi. Come si fa a non capirli?