L’usato sicuro ha un suo perché. Anche in politica. Così, dopo aver blaterato per mesi sulla competenza a prescindere (a prescindere dalla simpatia, nel caso), la gauche caviar torinese ha avuto la tentazione di riesumare il vecchio Sergio Chiamparino. Ex sindaco, ex presidente della Regione Piemonte ed ora potenziale soccorritore del candidato piddino in difficoltà, quello Stefano Lo Russo che si è sempre vantato di non essere simpatico ma che, di fronte a sondaggi preoccupanti, vorrebbe farsi trainare dall’ex sindaco che, al di là di tutto, ha sempre giocato sulla propria simpatia e sulla capacità di dialogo anche con gli avversari.
Ed a Chiamparino, in fondo, la sinistra radical chic chiederebbe solo questo: mettere a disposizione un’immagine diametralmente opposta a quella di Lo Russo. Basta l’immagine, l’apparenza. Per il resto c’è la squadra del prof del Poli. In fondo una proposta abbastanza umiliante per Chiamparino, cercato per far scena evitando di interferire con la sostanza. Sempre che una sostanza ci sia.

Sul fronte opposto il povero Damilano ha provato a riempire con qualche proposta il proprio contenitore nel centrodestra. Si è lanciato con un progetto di tangenziale Est e con la trasformazione della stazione ferroviaria di Porta Nuova. Gli è andata male ed è stato subito massacrato da avversari ed alleati benché la proposta relativa a Porta Nuova fosse tutt’altro che una follia. A patto di essere sostenuta con una serie di progetti (esistenti) per completare la rivoluzione ferroviaria. Ma sarebbe servita una comunicazione adeguata, anche solo decentemente informata. Invece sì è scelto di lanciare il sasso vedendo, dalla spiaggia, l’effetto che avrebbe fatto. Un pessimo effetto.
Ma tanto siamo solo a fine agosto. Si può perdere tempo con idee strampalate, con progetti lasciati a metà, con suggestioni che non suggestionano. Ci sarà tempo, a fine settembre, per entrare nel vivo della campagna elettorale e per accorgersi che ormai è troppo tardi. Perché uno dei due, ad ottobre, capirà di aver sbagliato tutto.
1 commento
Purtroppo nessun partito ha proposto un candidato sindaco con progetti concreti per il rilancio dell’economia e del lavoro.
A Torino la grande azienda FIAT è in procinto di chiudere tutte le attività ed anche il LINGOTTO viene messo in vendita e chiusi tutti gli uffici direzionali
E’ un fatto grave e preoccupate, ma nessun politico ne parla, tutto procede nel silenzio assoluto-
Torino è destinata ad avere sempre più disoccupati !!!!