Giovanni Toti, governatore della Liguria, spara in rete un tweet e viene subito subissato di critiche. Perché pare quasi che consideri gli anziani inutili, in quanto non più produttivi. Dunque non meritevoli di troppe attenzioni in caso di contagio con esito infausto. Non era così, ovviamente, come si poteva comprendere dal contemporaneo post su Facebook dove Toti, con più spazio a disposizione, poteva spiegarsi meglio e facendo capire che la sua posizione era esattamente l’opposto.
Bene, bravo. Beh, mica tanto bravo. Perché, prima di mandare in rete un tweet (probabilmente scritto da un collaboratore), il presidente avrebbe dovuto almeno leggerlo. Oppure scegliere un collaboratore più astuto e professionale. Di cui fidarsi ciecamente.
Ed il tutto è ancora più grave se si pensa che Toti è un giornalista. Per carità, della galassia berlusconiana quindi non si può pretendere troppo, però dovrebbe essere in grado di comprendere gli effetti delle parole che usa. A maggior ragione se sa perfettamente che, sui social, gli avversari aspettano ogni suo errore per impallinarlo. Ma come tutto il centrodestra se ne frega di informazione e comunicazione. Preferisce i dilettanti allo sbaraglio. Per poi stupirsi del massacro mediatico.