Qualcuno, che non sa cosa sia il giornalismo e la comunicazione ma capisce ancor meno di politica, lo avrà definito “fuoco amico”. In riferimento all’articolo di Massimo Weilbacher comparso su Destra.it. Appunto, su un sito palesemente di destra, e non solo da quando si è assistito alla solita ressa per salire sul carro del vincitore. Ed a guidare il periodico è Marco Valle, storico esponente della destra milanese negli anni più caldi, quando si rischiava qualcosa di più di perdere un incarico strapagato al ministero.
Ma cosa ha combinato questa volta Destra.it? Ha pubblicato un articolo in cui Weilbacher paragona la “strana coppia” Donzelli/Delmastro a quella più nota Lemmon/Matthau o, più patriotticamente a Totò e Peppino. Non entriamo nel merito delle valutazioni tecnico-giuridiche (chi è interessato può andare sul sito), ma ciò che è più interessante sotto l’aspetto politico è la valutazione di Weilbacher dell’atteggiamento complessivo dei due personaggi: arrogante, privo di qualsiasi senso dello Stato. Un palese esempio di inadeguatezza della classe dirigente arrivata al governo.
È “fuoco amico” mettere in guardia la destra fluida di governo da simili errori? È “fuoco amico” far notare che la strana coppia – che divide un appartamento a Roma e che quindi è portata a condividere informazioni che non dovrebbero essere condivise – è riuscita nel miracolo di salvare il Pd da una pesante figuraccia?
No, evidentemente il “fuoco amico” non è quello di Destra.it bensì le difese d’ufficio di una strana coppia che dovrebbe limitarsi a condividere le informazioni sulla lista della spesa o sui turni per lavare i piatti. E non basta che il governo si impegni per salvare Totò e Peppino. Perché l’errore della gestione del caso Cospito e del 41 bis andrà a pesare nelle polemiche future. Mentre, grazie a questo comportamento, nessuno ha fatto notare che i parlamentari del Pd, per montare la polemica, hanno bellamente ignorato la trentina di detenuti in sciopero della fame ma che non interessano ai media. E nessuno ha fatto notare ai media che la sceneggiata piddina è servita soprattutto a mafiosi e camorristi.
Sono Totò e Peppino i responsabili del “fuoco amico”, insieme a chi li giustifica in segno di gratitudine per essere stato miracolato con una ricca poltrona al ministero. Mentre l’intervento di Weilbacher e di Destra.it rappresenta un contributo intelligente per provare a migliorare una classe dirigente imbarazzante.