In tre anni il reddito di cittadinanza è stato concesso a 4,65 milioni di persone, sono stati spesi 20 miliardi di euro. Secondo il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, il reddito di cittadinanza non andrebbe eliminato, ma sicuramente rivisto e corretto affinché serva ad aiutare chi ha realmente bisogno.
Federalberghi sottolinea il fatto che “in questo momento è più difficile trovare dipendenti che clienti”. Tracciando un quadro positivo per la domanda turistica ma lanciando l’allarme per la carenza di personale, in vista dell’estate.
Bernabò Bocca spiega “Probabilmente succede perché lo stipendio base di un facchino e di una cameriera è simile al reddito di cittadinanza. Gli stipendi sono bassi e il reddito diventa per molti un alibi per non lavorare”. Ma secondo Bocca non si può chiedere alle aziende di alzare le retribuzioni: “uno stipendio di mille euro netti a un’azienda costa circa 30 mila euro l’anno. Si chiede al governo allora di intervenire sul cuneo fiscale per dare più soldi in tasca ai dipendenti. Se per reperire un addetto devo alzare i salari, non devono farmi pagare più contributi. In virtu del fatto che le imprese devono affrontare anche l’aumento dei costi energetici, il costo del lavoro deve essere sostenibile”.
Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ha dichiarato di essere consapevole, che il mercato del lavoro offre stipendi bassi, offerte in nero e orari al limite dello sfruttamento, con straordinari non retribuiti. Sono i dati Inps a spiegare la situazione, la retribuzione media annua per i 23mila lavoratori stagionali nel Salento si attesta circa su 4.650 euro all’anno (per cento giornate lavorate), ossia circa 45 euro lordi al giorno, 6 euro lordi all’ora (ovviamente non aggiungendo lo straordinario non pagato e il giorno di riposo che salta, che abbassano ulteriormente la retribuzione oraria).
Il paradosso più grande, è rappresentato da fatto, che sono gli stessi lavoratori a non volere essere messi in regola, per non perdere il sussidio.