La prima vera calda domenica di giugno.
Appuntamento al buio. Si fa per dire.
Come al solito arrivo trafelata e spettinata sveglia e in moto dalle sei.
La mia auto mi porta in un enorme garage dove il fresco per lei è assicurato.
Pochi passi in un incantevole giardino della splendente campagna padovana dove i tavoli sono preparati con cura e amore all’ombra di alberi ed ampi ombrelloni bianchi.
Mi guardo intorno cercando visi che non vedo da un trentennio.
Mi incanto, come mi capita sempre, mentre un’altra me gira come un cameraman.
Incrocio quegli occhi che ho visto per cinque anni tra i banchi del Liceo.
Quella luce è inconfondibile anche se tutti siamo cambiati.
E i sorrisi sono quelli di sempre.
Forse è il merito di Sant’Antonio che proprio oggi, il 13 giugno, celebra la sua festa.
O forse è semplicemente la vita che ha deciso di farci ritrovare in whatsapp un dialogo interrotto da anni.
A modo mio vivo tutte le cose.
Battute racconti ricordi destra sinistra di fronte.
Luci colori musica di insieme sono già dentro la mia anima dove faranno il loro viaggio lievitando nel tempo.
Sembra tutto così semplice adesso.
Ma sono stati precedenti giorni di attesa, programmi, battute, entusiasmo.
L’incontro prezioso era già scritto.
L’attesa superba.
La ricchezza di un periodo importante della vita solo oggi puoi apprezzarla appieno con gli occhi della gratitudine.
Presente e passato legati da un filo invisibile.
Il tempo è un’ipotesi in fondo.
E’ come ci fossimo lasciati ieri.
A presto spero.