Ieri Linea Verde, su Rai 1, ha dedicato la puntata a Ferrara ed alla sua splendida provincia, tra il Delta del Po e Comacchio sino alle tante produzioni agricole di qualità. Tra il Castello e la corte degli Estensi sino ad uno dei simboli dell’architettura razionalista come il paese di Tresigallo. Già non solo città costruite ex novo, in stile razionalista, come Littoria/Latina. Ma anche paesi sparsi nella campagna emiliana che hanno visto interventi architettonici in grado di cambiare completamente volto alla realtà precedente.

Tutto bello, tutto giusto. Sfortunatamente ai conduttori della trasmissione di Rai 1 sono sfuggiti alcuni particolari non proprio irrilevanti. Ad esempio che a volere la ricostruzione di Tresigallo in stile razionalista è stato Edmondo Rossoni, il più celebre tra gli abitanti del paese ferrarese. Rossoni che a Tresigallo era nato e che vi è sepolto. Già, ma Rossoni, oltre ad essere stato un rigoroso sindacalista tra i fondatori della Uil, è stato anche uno dei protagonisti del Corporativismo fascista, nonché membro del Gran Consiglio del Fascismo. Strano che a Linea Verde non se ne siano accorti.

Così come non si sono accorti che Tresigallo non solo è considerata una “città metafisica” che richiama le opere di De Chirico, ma è anche definita “città corporativa” per eccellenza. “È la più completa tra le città nuove – si legge nel sito di Archeologiaindustriale.net – la sola e vera città corporativa realizzata nel ‘900. Risorta grazie alle idee rivoluzionarie di Edmondo Rossoni, Tresigallo si distingue nettamente dagli interventi nell’Agro Pontino per la sua complessità e per la visione sociale che sta a monte del progetto urbano”.

Cos’è che fa paura alla Rai? La parola “corporativo”? Il ricordo di Rossoni che difendeva i lavoratori? L’ammissione dell’esistenza di un Fascismo di sinistra “immenso e rosso”? Indubbiamente è più comodo soffermarsi sulla ricetta dei cappellacci piuttosto di andare a spiegare come nasce e si sviluppa un’architettura così d’avanguardia e sociale in un periodo che la Rai ha rimosso dalla storia.

O forse hanno solo paura di irritare le truppe boldrinate, la gauche caviar che abbatte statue e monumenti, i cancellatori della cultura altrui poiché privi di cultura propria. Perlomeno le immagini di Tresigallo sono state trasmesse. E qualcuno potrà aver voglia di sapere e capire, anche assaporando la salama da sugo o spostandosi verso Comacchio per gustare un’anguilla preparata sulla griglia.