Il “vagamente qualunquista Giorgio Gaber”. Dove bisogna spingersi per provare a contendere il primato di giornalista antifascista a Berizzi? Alessandro Trocino, sul Corriere, non solo riesuma la salma ideologica di Norberto Bobbio, intellettualmente defunto anche quando era ancora in vita, ma deve attaccare anche Gaber per scalzare Berizzi dal ruolo di erede della Murgia.
Ed allora Gaber – che in qualsiasi suo verso ha una profondità culturale superiore all’intera produzione di Trocino – diventa oggetto di scherno per aver osato irridere alla scomparsa delle differenze tra destra e sinistra proprio mentre Bobbio pubblicava un saggio su queste differenze. Che, secondo lui, andavano al di là delle preferenze per la doccia o il bagno, per la minestrina o il minestrone.
Trocino riprende Bobbio e lo applica, fuori tempo, ad una destra liberista ed atlantista che ha rinnegato tutto ciò che era quando Bobbio scriveva il suo saggio e quando Gaber prendeva in giro teorie strampalate che prescindevano dal dato di realtà.
Poi, certo, il giornalista del Corriere può anche preoccuparsi per la riscoperta delle piccole patrie, più o meno immaginarie, secondo lui. Peccato che non si sia accorto che le piccole patrie sono qualcosa di ignoto anche per la destra fluida, atlantista e crosettiana. Come le tradizioni, come tutto l’armamentario storico e culturale che è stato abbandonato e rinnegato.
Trocino non se n’è accorto. Un perfetto Berizzi, insomma. Non è importante la realtà ma la sua rappresentazione giornalistica. Non è importante che la destra vista da Bobbio, e non capita nel modo più assoluto, non abbia nulla in comune con ciò che al circolo della Garbatella viene spacciato per destra moderna. Non importa a Trocino, non importa a lady Garbatella. Importa solo a Berizzi che dovrà inventarsi qualcosa di più forte per recuperare la posizione. Se Trocino attacca Gaber – tanto è morto e non può replicare – Berizzi potrebbe scaricare Gramsci nel fantapantheon delle destre. Magari confondendolo con il fratello fascista. Oppure Pasolini. Tanto la sinistra dell’armocromata riconosce come guru Fazio e Littizzetto (appena ingaggiata da Mediaset, la martire della destra fluida..), Madame e Fedez.
Indubbiamente aveva ragione Gaber e Bobbio non aveva capito nulla.