Prima di lasciare la Casa Bianca, Donald Trump ha intenzione di concedere la grazia a molti dei suoi ex collaboratori rimasti coinvolti e condannati per il Russiagate. Donald Trump grazia 20 persone, incluso l’ex consigliere della sua campagna elettorale George Papadopoulos. Nell’elenco di chi ha ricevuto la grazia o ha visto la pena commutata ci sono oltre due incriminati nel corso delle indagini del Russiagate, quattro guardie di Blackwater accusate di aver partecipato all’uccisione di civili iracheni e tre repubblicani ex membri del Congresso.
Una serie di concessioni di grazia a amici e fedeli collaboratori, a meno di un mese dall’addio alla Casa Bianca e al piano di stimoli da 900 miliardi di dollari. Piano approvato dopo mesi di impasse tra repubblicani e democratici. In particolare Trump preme affinché vengano eliminati dal provvedimento tutti gli aiuti che non hanno a che fare direttamente con l’emergenza covid e insiste affinché gli americani ricevano assegni ben più sostanziosi da 2.000 dollari e non i 600 previsti ora.
“Il piano di aiuti è una vergogna”, dice il presidente in un video di poco più di quattro minuti postato su twitter. La risposta dei democratici arriva a stretto giro: “I democratici sono pronti a portare a 2.000 dollari gli aiuti agli americani”, twitta la speaker della camera, Nancy Pelosi. La mossa di Trump è a sua volta una reazione alle parole del presidente-eletto, Joe Biden, che aveva definito il piano da 900 miliardi solo un “primo passo”, un “anticipo”: sarà necessario fare di più, aveva detto il prossimo presidente ribadendo che, una volta insediato, chiederà al congresso nuovi aiuti.
Secondo alcune indiscrezioni, nuove concessione di grazia sono attese nelle prossime settimane prima dell’insediamento di Biden. Finora Trump ha concesso 28 grazie, che estinguono il reato, e 16 commutazioni della pena, che riducono la condanna. Tra quest’ultime, c’è quella a Roger Stone, amico e consigliere di vecchia data che era stato condannato a 3 anni e 4 mesi per aver mentito al Congresso, ostacolato la giustizia e corrotto testimoni nel Russiagate.
Circolano voci che Trump sarebbe tentato in queste ultime settimane di mandato di concedere la grazia a sé stesso per i procedimenti federali: non mancano però i dubbi giuridici su questa mossa, ma il tycoon potrebbe dimettersi e farsi graziare dal suo vice Mike Pence.

Un Donald Trump ossessionato dal potere, ma ormai rassegnato a dover abbandonare il prossimo 20 gennaio la Casa Bianca.
Fino a quel momento sarà ancora lui il Presidente, ma terminato l’incarico le diverse grane giudiziarie, in fase di avvio, potrebbero diventare un problema di non poco conto. Da qui l’idea di concedere anche a sé stesso una grazia. Se comunque alla fine arrivasse, questa metterebbe Trump al riparo soltanto per i reati ambientali federali, con il rischio di finire ugualmente sotto processo per dei reati civili e penali come nel caso delle indagini per evasione fiscale della Trump Organization.