“Gli Stati Uniti non han dato ad Ankara il permesso di invadere il Kurdistan siriano”. Già detta così la dichiarazione di fonte americana fa ridere. Perché la Turchia, a differenza di altri Paesi atlantisti, è uno stato indipendente e decide autonomamente la propria politica estera. Guerre comprese, anche se mascherate da operazioni di pace o di sicurezza.
Operazioni che, sempre più spesso, vedono emergere alleanze a geometria variabile che ridisegnano la geopolitica secondo le esigenze del momento. Così, in Siria, i curdi hanno già annunciato che per respingere i turchi abbandoneranno la lotta contro le forze dell’Isis. Ed anche la precisazione che non avranno il sostegno statunitense appare come una sorta di excusatio non petita..
Ma, secondo Agcnews, anche un avversario storico di Ankara come Teheran starebbe mobilitando le truppe. Non in vista di uno scontro con la Turchia bensì in previsione di una offensiva contro i curdi iracheni che sostengono i curdi iraniani. Dunque una operazione congiunta per risolvere un problema che periodicamente riaffiora sia in Iran sia in Turchia. Coinvolgendo Paesi terzi quali Siria ed Irak.
Appare dunque patetica la dichiarazione statunitense sul mancato permesso accordato ad Ankara. I turchi se ne fregano. Come è giusto che sia. Acquistano armamenti russi pur facendo parte della Nato, trattano con la Cina, si espandono in Africa. Scontrandosi in un territorio con gli stessi con cui si alleano contemporaneamente in un altro scenario geopolitico. Senza chiedere permessi. E senza concederne, come si è visto con la richiesta di adesione alla Nato di Svezia e Finlandia, ancora bloccata proprio dalla Turchia che gioca di sponda anche con l’Ungheria.
Una politica estera molto più efficace rispetto al servilismo ed all’immobilismo di quella italiana. Inesistente a livello globale, ridicola sul fronte europeo come si è visto con la vicenda delle navi delle Ong ed i clandestini che continuano a sbarcare senza alcun freno. L’Italia è solo un bancomat per finanziare la guerra di Biden e Zelensky e per accrescere gli utili delle aziende statunitensi che vendono il gas liquefatto.