Il coraggio di non osare. Può sembrare paradossale, ma Giuseppe Lisciotto – chef del ristorante Les Petites Madeleines all’interno del Turin Palace Hotel del capoluogo subalpino – ha deciso che il menu di primavera deve prevedere meno sperimentazioni e più ricerca dell’identità di ogni singolo prodotto, sino ad arrivare in qualche caso al mono ingrediente. Serve coraggio, serve la capacità di rivalutare esperienze e tradizioni per arrivare a proposte più delicate.
In realtà qualche abbinamento può apparire azzardato, come nel risotto con crema di topinambour, ‘nduja, aglio nero e liquirizia. Un piatto in cui lo chef abbina la sua esperienza piemontese (risotto e topinambour) con le sue origini calabresi (‘nduja e liquirizia). Il risultato è sorprendente, con un equilibrio che può sembrare impossibile e che invece viene pienamente raggiunto a testimoniare la grande crescita del giovane chef.
Immancabili, in Carta, oltre ad una serie di nuove proposte – tra le altre: “Filetto di Fassona, pepe verde e patate ratte”, “Pluma di maialino, broccoli e terrina di mele cotogne”, “Suprema di faraona, porro grigliato e chorizo” – sono anche alcuni piatti che, già nelle precedenti stagioni, hanno raccolto il plauso degli ospiti del ristorante come il “Vitello tonnato, salsa all’antica, sedano e acciughe del mare Cantabrico”, “Insalata russa, uova di quaglia e ventresca di tonno” e “Agnolòt del Plin” , sugo di arrosto e crema di nocciole”.
Ad accompagnare il menu, una carta dei vini di altissimo livello con uno sguardo attento e curioso ad alcuni prodotti di nicchia francesi. È vero che i vini piemontesi sono meravigliosi, ma ogni tanto superare le Alpi si può quando le proposte sono davvero superlative.
Ma la primavera non porta novità solo nel ristorante. Anche l’hotel ha scelto la strada del coraggio. Quest’anno, con l’Eurofestival, Torino sarà la capitale europea della musica ma invece di seguire le mode di rumori corporali spacciati per canzoni, il Turin Palace Hotel proporrà sulla terrazza serate di musica classica con quartetti internazionali. Non mancherà, in autunno, un omaggio a Proust e si sta pensando ad una playlist dell’hotel. Qualità, qualità ed ancora qualità. Nel cibo, nell’accoglienza, nell’ospitalità. Perché i momenti brutti restano fuori dal Turin.