Ma davvero qualcuno aveva creduto alle promesse del governo degli Incapaci? Agli impegni a favore dello sci, del turismo montano? Beh, se qualcuno si era fidato, è giusto che ora paghi le conseguenze. Impianti aperti? Forse. Ma di sicuro sarà vietato raggiungerli anche per chi vive in altre regioni, e non importa il colore stabilito dagli esperti a gettone. Se poi il colore si scurisce, come è quasi certo per la maggioranza delle regioni dalla prossima settimana, saranno vietati gli spostamenti anche tra i comuni.
Dunque le società degli impianti dovrebbero richiamare il personale, o forse no. Dipende. Tutti sospesi in attesa del responso della Sibilla. Ed i ristoranti ordinano il cibo che poi dovrà essere buttato? Gli hotel preparano tutto per la riapertura per poi dover chiudere di nuovo?

Un disastro per tutti, come evidenziato dal crollo del Pil, ma una clamorosa presa per i fondelli per la Valle d’Aosta. Che, probabilmente, resterà gialla anche la prossima settimana ma che non potrà accogliere i turisti poiché la frontiera con il Piemonte resta chiusa. Secondo le genialate del governo degli Incapaci, infatti, gli abitanti di Carema, in Piemonte ma sul confine con la Vallée, se riaprissero gli impianti di risalita potrebbero spostarsi di quasi 200 km per andare a sciare in provincia di Cuneo, ma non potrebbero affrontare la trasferta di 20 metri per andare a Pont St. Martin.
Così la Valle d’Aosta potrebbe riaprire i comprensori sciistici, ma solo per i propri abitanti che, complessivamente, non arrivano al numero dei residenti in un piccolo quartiere di Torino o di Milano. Una follia economica.
Se poi riaprisse il comprensorio del Monterosa, ci sarebbe un altro problema: Alagna è in Piemonte e le piste sono collegate con Gressoney, in Valle d’Aosta. Lamorgese e Boccia schiereranno le truppe sul confine?

Per fortuna i due ministri ignorano la geografia al di sopra della Linea Gotica, forse anche al di sotto. Però il partito di Boccia è nella maggioranza che governa la Vallée. Ed è curioso che nessuno dei suoi compagni gli faccia notare la follia dei suoi atteggiamenti contro le aree montane e contro la Valle in particolare. Ma forse è ancora più curioso che gli autonomisti non prendano atto di essere al governo con il partito nemico di ogni autonomia.
1 commento
Stessa situazione in Lombardia al confine svizzero e in Trentino-Alto Adige. Dà fastidio che si prenda in giro la gente. Era prevedibile e potevano con schiettezza dire a novembre: impianti chiusi per tutta la stagione o per sempre. Gli operatori si sarebbero mangiate le mani, chissà se nell’ignavia generale italiana avrebbero protestato, probabilmente avrebbero chiesto l’elemosina se qualcuno gliela faceva, ma non si sarebbero impegnati in alcun investimento, né avrebbero tenuto in sospeso le giornate e i lavoratori e i mezzi, per non riaprire mai. In alcuni posti hanno suonato il Silenzio. Chi andrà in chiesa a pregare il dio cristiano, non la sua libera interpretazione Argentina, chieda un miracolo: che scompaia il governo, l’Europa, il globalismo “progressista”, chissà…la Pasqua non è lontana, potrebbe veramente risorgere il Cristo dal sepolcro.