Turismo alla canna del gas, tra musei sbarrati, ristoranti chiusi, alberghi che non sanno quando riaprire, aeroporti in funzione ma non raggiungibili perché non si può uscire dal proprio Comune, treni che dovrebbero trasportare esclusivamente chi si muove per lavoro. Ed in crisi l’industria, l’artigianato, il commercio.
Ma l’Elsavirus, oltre a far felici i fans dell’Inps, ha favorito gli indefessi lavoratori della truffa. D’altronde ci si può spostare per lavoro e, approfittando della reclusione in casa di molte più persone, per i palazzi delle città frullano gioiosi i venditori di nuovi contratti per l’energia elettrica. “Rappresentiamo tutte le compagnie”, assicurano. E si intrufolano in casa. “Deve farci entrare”, ordinano a chi si oppone. Eroici, non si preoccupano di eventuali contagi. Sono gli italiani migliori, quelli che resistono, che non hanno paura, che approfittano di ogni opportunità. Piaceranno sicuramente a Boccia ed a Confindustria.
Così come piaceranno i (poco) fantasiosi truffatori che spediscono mail per conto delle Poste. Che, ovviamente, non hanno nulla a che fare con questa operazione criminale. D’altronde anche per questi truffatori è una manna dal cielo la presenza in casa di una folla che non sa come passare il tempo. E allora vai con la truffa. Se abbocca anche solo un italiano su mille, è un affare. Rischi? Nessuno. La magistratura deve già difendere i clandestini, non può occuparsi pure degli italiani truffati.