Usati, spolpati, gettati via. I poveri pentapoltronati fanno quasi pena in questa loro marcia verso l’abisso. L’ex primo partito italiano è ora ridotto al ruolo del parente un po’ scemo di cui ci si vergogna. Da tenere nascosto, ma da non cacciare ancora perché si mira alla sua eredità. Così il Pd continua a discutere con Conte, fingendo di considerarlo un alleato mentre, in realtà, Letta è già impegnato a valutare le offerte del Bugiardissimo Renzi che assicura di considerare il “Campo largo” proposto dal Pd come l’approdo naturale del minipartito renziano. A patto, però, che ne stiano fuori i pentapoltronati.
Il sogno di Renzi, in realtà, è molto più ambizioso. Perché mira a creare il grande marais, la grande palude in cui far gracidare Pd, Iv, magari anche Calenda turandosi un po’ il naso, i residuati bellici di +Europa e, soprattutto, Toti come avanguardia che apra le porte ai sopravvissuti di Forza Italia a partire da Brunetta e Carfagna.
Ovviamente la Trimurti dell’ex centrodestra non si accorge dei movimenti in corso, troppo preoccupata di uscire dall’impasse in cui si è cacciata. Un’alleanza spuria, che Berlusconi sta provando a ricostruire spostandola al centro e rinunciando alla destra. D’altronde il nuovo corso conservatore di Fdi può benissimo collocarsi in un’area moderata e centrista. Ed al centro guarda la Lega mentre i resti di Forza Italia sono nel marais da sempre. Con il meraviglioso risultato di ritrovarsi con la Trimurti che si fa concorrenza in un centro affollatissimo di partiti e non di elettori. Mentre l’elettorato di destra viene dimenticato ed invitato in pratica all’astensione.
Il ministro piddino Franceschini aveva ipotizzato, perlomeno, che la Lega si spostasse al centro, perdendo voti a vantaggio di Fdi che avrebbe fatto incetta di elettori. Ma la Meloni, di fatto, sarebbe stata irrilevante, costretta ad un ruolo di opposizione a vita pur guidando il primo partito italiano. Una sorta di riproposizione del famigerato “Arco Costituzionale” e del frigorifero per ospitare i voti missini.
Ora in freezer vengono messi i poveri pentapoltronati che avranno oggettive difficoltà in un prossimo futuro. Il voto populista, di protesta, di ribellione non può certo andare a Conte che è la negazione di tutto ciò che era lo spirito del Movimento 5 Stelle. E le varie sigle create dai dissidenti hanno la stessa capacità di attrazione di una polenta fumante in mezzo al deserto e senza nulla da bere.
Se, poi, Renzi riuscisse a convincere Letta a scaricare gli ormai spolpati pentapoltronati, Conte potrebbe tornare a fare il giovane di studio presso l’avvocato Alpa. E gli elettori che si erano entusiasmati per Grillo e Casaleggio senior potranno dedicare la giornata del voto a salutari nuotate o a passeggiate in montagna. Insieme agli elettori di destra senza più partiti di riferimento.