Massimo Gramellini, sul Corriere bidenizzato (chissà che odore..), ironizza pesantemente sulla fantozziana e tafazziana performance di Matteo Salvini al confine tra Polonia e Ucraina, con il sindaco della città polacca che sventolava di fronte al leader leghista/atlantista la maglietta con l’immagine di Putin. La medesima maglietta che il leghista/putiniano aveva indossato in passato sulla piazza Rossa. La presa in giro è sacrosanta.
Poi, però, il giornalista bidenizzato prosegue con il ditino alzato. “L’unica cosa che non puoi fare è fare finta di nulla, pensando di poterti reinventare senza doverti giustificare”.. E prosegue: “Non mi interessa sapere perché lo ha fatto, ma come ha fatto anche solo a immaginare di poterlo fare. Credo che l’unica risposta plausibile sia che il segretario della Lega è il prodotto politico dei social, di una comunicazione senza memoria che si muove in un eterno presente”. Proprio come lui, proprio come Gramellini, Mattarella e tutti gli altri.
L’aggressione della Nato e dell’Italia, grazie a D’Alema, contro un Paese sovrano come la Serbia è stata dimenticata. E quando le vittime italiane dell’uranio impoverito, utilizzato proprio nei Balcani (che fanno parte dell’Europa, anche se i media di regime fingono di ignorarlo, insieme a qualche senatore a vita), protestano per vedersi riconosciuta almeno la causa di servizio per la morte dei loro cari o per la malattia che li ha colpiti, si evita accuratamente di ricordare che sono le conseguenze della guerra balcanica.
La memoria di Gramellini, evidentemente, ignora le oltre 2mila vittime civili in Serbia sotto le bombe anche italiane. Ignora il centinaio di bambini uccisi. Ma gli atleti italiani e degli altri Paesi aggressori non erano stati esclusi dalle competizioni internazionali. Così come nessun atleta statunitense o britannico era stato escluso dopo l’invasione dell’Irak a seguito della presentazione di false prove su inesistenti armi chimiche. E nessun atleta saudita e degli Emirati è stato escluso per i bombardamenti sulle popolazioni civili nello Yemen. Ma forse anche in questo caso la memoria di Gramellini, di Mattarella e di tutti gli entusiasti neo atlantisti fa cilecca.
O, forse, è solo la consueta memoria selettiva. Si ricorda esclusivamente ciò che fa comodo e si cancella tutto il resto. Va bene anche così. Però almeno si eviti di fare i moralisti ipocriti, si eviti di trasformarsi in maestrine rigorose e stizzite.