Al suo matrimonio simbolico con la parlamentare forzista Marta Fascina, Silvio Berlusconi fa una dichiarazione: “Matteo Salvini? E’ il leader politico più sincero”. Una dichiarazione davanti alla grande torta preparata per la celebrazione della relazione con Marta Fascina. Un’uscita inaspettata che ha preso in contropiede il leader leghista che al complimento ha risposto con un “Forza Milan”. A testimoniare l’accaduto ad Adnkronos è Vittorio Sgarbi. Il noto critico d’arte ha poi aggiunto non c’è stato “alcun riferimento all’attualità politica né italiana né straniera”.
Gli italiani sono ormai incuriositi da un eventuale commento di Berlusconi sull’evolversi della guerra tra Ucraina e Russia. È ormai noto a tutti che tra il leader di Forza Italia e Vladimir Putin l’amicizia va oltre le occasioni diplomatiche e dura da più di vent’anni.
La tensione sale anche in Italia, dopo l’inizio dell’invasione russa in Ucraina. L’attacco russo è stato criticato da tutti i partiti politici, ma non si placano le polemiche da parte di chi ricorda i rapporti di alcuni politici italiani con Vladimir Putin. Soprattutto i rapporti di Berlusconi e Salvini.
A cominciare dal legame di Putin con Berlusconi, fino agli anni del governo Lega-Movimento 5 Stelle, il capo del Cremlino è stato oggetto di ammirazione da parte di alcuni politici italiani.
Centinaia le foto pubbliche a testimonianza del rapporto privato. Una delle foto più famose tra quelle diplomatiche è il trattato di Pratica di Mare tra Nato e Russia, nel 2002, quando Berlusconi organizzò e rese possibile la famosa stretta di mano tra George W. Bush e Putin. Nelle ultime ore però, i due non avrebbero avuto nessun contatto.
Si raggiunse l’apoteosi, quando 2017 Berlusconi volò a Sochi per celebrare il 65esimo compleanno del Presidente russo. Singolare uno dei regali che il Cavaliere gli consegnò: un copriletto con l’immagine di loro due che si stringono la mano.
Matteo Salvini ha dichiarato spesso la sua condanna per l’aggressione militare della Russia all’Ucraina, allineandosi con le posizioni del governo Draghi. Ma in molti sui vari social ricordano quando il leader della Lega si dichiarava sostenitore di Putin. La foto, che gli è costata la condanna degli ucraini, è la sua visita a Mosca nel 2015, mentre indossa una t-shirt con stampata la faccia di Putin, accompagnata dalla celebre frase: “Cedo due Mattarella in cambio di mezzo Putin!”. Il nostro Presidente della Repubblica era appena stato eletto per la prima volta. La sua sequela di elogi lunga oltre dieci anni, non si può cancellare magicamente con un tweet di condanna o la consegna, andata male, di un mazzo di tulipani deposto presso l’ambasciata ucraina. Suona singolare anche “Scambierei Renzi con Putin domani mattina, saremmo un Paese migliore”.
Nel 2014 il leader della Lega era anche fermamente contrario alle sanzioni dell’Ue contro la Russia. Oggi Salvini non le esclude del tutto parlandone come “dell’ultima soluzione possibile”. Seguirà lo scandalo del 2019, quando scoppia il caso denominato “Russiagate” che vede come attori alcuni intermediari internazionali vicini alla Lega, con riferimenti espliciti a Gianluca Savoini. Secondo alcune analisi, lui avrebbe curato un finanziamento del governo russo alle attività del partito di Salvini.
Non solo nella Lega, ma anche nel M5S, troviamo estimatori di Putin. Nella persona di Manlio di Stefano, ora sottosegretario agli Esteri che ha condannato l’invasione russa. Ma che nel 2016 definiva l’Ucraina “uno Stato fantoccio della Nato” e si opponeva fermamente alle sanzioni per l’annessione della Crimea, oltre a partecipare ai congressi di Russia unita.