Il colosso che cinguetta perde il 10,12% all’avvio delle contrattazioni a Wall Street, Francia e Germania si schierano contro la censura di Donald Trump sui social e l’UE chiede una regolamentazione specifica per i poteri di blocco delle aziende dei social network
Twitter crolla in borsa a Wall Street
Lo scorso venerdì il social network Twitter ha escluso in modo permanente il presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump dopo l’episodio dell’assalto al Congresso. L’ex presidente contava sul suo account oltre 88 milioni di followers. Questo provvedimento inaspettato e controverso ha suscitato le reazioni più disparate e proprio alcuni Paesi europei hanno espresso le proprie perplessità rispetto al gesto di Twitter.
Sono bastati infatti pochi giorni al colosso dei social network per affondare a Wall Street all’avvio delle contrattazioni: oggi la società ha perso il 10,12%, insieme a Facebook, che ha ceduto il 3,30%.
Francia e Germania contro la censura di Trump
“La cancelliera Angela Merkel ritiene problematico che sia stato bloccato in modo completo l’account Twitter di Donald Trump”. Lo ha detto il portavoce Steffen Seibert durante una conferenza stampa a Berlino, rispondendo a una domanda sull’argomento.
Anche la Francia critica la decisione di Twitter di escludere Donald Trump dalla propria piattaforma, sottolineando che non spetta ai social network il compito di regolamentare la rete.
Il ministro francese Bruno Le Maire, intervistato ai microfoni di radio France Inter, ha dichiarato: “Ciò che mi sciocca è che sia Twitter a decidere di chiudere. La regolamentazione dei colossi del web – ha avvertito – non può avvenire attraverso la stessa oligarchia digitale”.
L’Unione Europea propone una regolamentazione dei social
In seguito alla censura di Donald Trump su Twitter, l’Unione Europea ha iniziato ad evidenziare la necessità di nuove regole. Un portavoce della Commissione ha commentato la decisione delle piattaforme social di sospendere gli account: “Vorremmo conciliare il rispetto dei diritti fondamentali con una maggiore responsabilità delle piattaforme social, per questo c’è la necessità di una maggiore regolamentazione del mondo online da parte dei governi”.
Il 15 dicembre scorso, la Commissione UE ha presentato la sua proposta per regolamentazione dei contenuti online, denominata Digital Services Act. La proposta prevede che le piattaforme spieghino come moderano i contenuti e che stabiliscano in termini chiari quali sono le regole.
L’accento viene posto soprattutto sulla necessità di informare sempre l’opinione pubblica sulla decisione di sospendere un account legato ad un personaggio pubblico.
L’Europa auspica che queste regole, se adottate dagli Stati membri, potranno ispirare anche altri governi a livello internazionale. A rendere ancor più salda la posizione dell’UE sono state le dichiarazioni del suo Alto rappresentante Josep Borrell, che ieri si è espresso sul suo blog a favore della libertà d’espressione.