A Roma chiude la storia della pasticceria, la più vecchia, la più longeva, la pasticceria Cavalletti. La gelateria Fassi, che inventò per primo nel 1928 il “telegelato”, ovvero usò il ghiaccio secco per confezionare i gelati per trasportarli fuori dal congelatore, per fortuna ancora resiste, ma ha ragione Cacciari quando dice che un altro periodo da murati vivi significherebbe la fine.
Se ne va una storia, una tradizione, un affetto per i Romani e non solo. Erano anni di scoperte archeologiche eccezionali gli anni ’20, di scoperte scientifiche poi risucchiate dal mondo americano, scoperte che non erano isolate ma all’interno di un fermento che in modo sinergico gettava linfa da un settore all’altro e lo supportava o lo ispirava.
Strano poi che nel dopoguerra su molte scoperte e invenzioni sia calato il mistero. Eppure l’Italia misera e negletta, o grande con orgogliose pretese, non ha fatto vere rivoluzioni muscolari, ma commerciali anticipando il mondo. Questa è l’ultima chiamata per rovesciare il tavolo da bridge o da whist di chi decide anche per noia speculando senza grossi godimenti sulle sorti dei popoli in questo pseudorisiko.
L’ultimo treno per la libertà, dopodiché potrebbe non esserci più un domani per nessuno. Chi ha giocato ha fatto il giocatore, ma il risultato travolgerà tutti. Mentre ci allontaniamo da scenari apocalittici che certamente le ditte fallite hanno economicamente vissuto e i suicidi per effetto covid19 stanno vivendo, affrontiamo il presente giocando l’ultima partita.
Esiste un modo tutto italiano, non tutti lo sanno trovare, ma se intellettuali e scienziati son in parte venduti, la cultura è sommersa e i muscoli atrofizzati, c’è la resistenza commerciale a patto che si faccia. È la resistenza dei piccoli contro i grossi nonostante tutto, la resistenza degli artigiani, dei poveri , gli unici che siano Patria come scriveva Dickens che diceva che un ricco non saprà mai cosa sia la patria perché è appannaggio dei poveri.
Esistono poveri e poveri, però. Forse il popolo che dopo Sansepolcro ha voluto diventare statista ha prodotto i politici e non gli statisti, i comunicatori come Mussolini, ma non ha formato statisti perché faceva demagogia. Forse, come diceva qualcuno, lo stato è dei filosofi intendendo gli scienziati senza guinzaglio ahimè ormai rari. Come sarebbe un ministero dell’istruzione con il dottor Montanari al posto della presente augusta autorità?
La generazione di guerra ha agito guidata da valori e ha prodotto benessere nel dopoguerra per i figli, i quali hanno creduto che la posizione piccolo borghese e lo stile gregario avrebbe concesso benessere costante, si sono generati i figli dell’incertezza che o generano automi o si rivolgeranno allo spirito. Tuttavia, recita un adagio che Dio riconoscerà i suoi. Se tutto si spegne per l’immobile ignavia tutto sara’ polvere, ma se si interrompe la partita a bridge rovesciando il tavolo o si inverte la rotta sulle montagne vedremo ancora la neve, nel mare i pesci e in spiaggia i bambini faranno i castelli di sabbia.