L’Associazione M.ARTE ha organizzato nei giorni scorsi, al Convento di Santa Maria sopra Minerva a Roma, il Convegno “Clima ed energia: i nodi del sistema elettrico italiano”, presieduto da Vittorio De Pedys e con la partecipazione dei parlamentari Maurizio Gasparri, Fabio Rampelli e Carlo Sarro, ma soprattutto di alcuni esperti del settore dissonanti rispetto al mainstream su queste tematiche.
Filippo Gargallo di Castel Lentini, manager di società che si occupano di risorse rinnovabili, ha definito queste fonti energetiche in chiaroscuro: “Ma se la domanda è: riusciranno le rinnovabili a coprire il nostro fabbisogno in attesa della fusione nucleare, che potrebbe risolvere il problema ma non prima di una trentina d’anni, ancorché i suoi sostenitori parlino di un periodo più breve? La risposta è no. Se la domanda è: possiamo portare le rinnovabili a coprire la quota del fabbisogno indicata nel 30, 42, 45%? La risposta è no”.
Ancora più deciso Franco Battaglia, chimico già docente a Roma e Modena, noto polemista della Verità e autore per il quotidiano del recente pamphlet “Co2 il diavolo che non c’è”, che ha definito senza mezzi termini: il fotovoltaico “un sistema di produzione energetica che andrebbe proibito, visti i danni che provoca”; il nucleare “il sistema più sicuro, basti pensare ai 2000 morti del Vajont comparati ai 30 di Chernobyl, il disastro nucleare più grave mai avvenuto, che non ha causato più di questo numero di vittime, al contrario di quanto dicono le molte fake su questo fatto”; la narrativa ambientalista un modello “che ci vuole portare al livello del Burundi, non a caso il paese che produce meno Co2: la Co2 è vita, è alla base della fotosintesi clorofilliana. Non v’è alcuna emergenza climatica e la transizione energetica come immaginata dalla UE non è né possibile né desiderabile”.
Filippo Giusto ha poi presentato la proposta di legge di Clintel Italia sulla riforma del mercato elettrico: “L’utente paghi solo i costi dell’elettricità e non impropri oneri aggiuntivi”. Infine, è intervenuto Ugo Spezia: “Il sistema elettrico italiano ha un mix produttivo sbilanciato e costi eccessivamente elevati per le famiglie e per le imprese. È necessario ridurre le derive speculative e recuperare un mix energetico sostenibile sul piano economico e strategico”.
Un incontro, quindi, per dare voce a posizioni controcorrente, nella certezza che un corretto dibattito scientifico, su temi tanto complessi, debba tenere conto di tutte le posizioni. Che debba essere aperto al dialogo, senza alcuna certezza dogmatica né chiusura pregiudiziale.