Calma e gesso. Non ha fretta Mattarella (sì, è ancora vivo) per assegnare l’incarico per il tentativo di formare il nuovo governo. E ha pure ragione
I burattini che si erano resi protagonisti del famigerato “fate presto” hanno provocato danni immensi all’Italia e soprattutto agli italiani.
Meglio riflettere, questa volta, anche se i pescecani della speculazione internazionale si stanno già muovendo.
Serve calma per decifrare la complicata situazione provocata da un sistema elettorale demenziale o criminale
E l’elezione dei presidenti di Camera e Senato ha portato alla ribalta due protagonisti su cui non tutti avrebbero scommesso: Salvini e Di Maio.
Al di là dell’uso dei congiuntivi, il nuovo leader dei 5 Stelle ha dimostrato di sapersi muovere in abilità e con correttezza. Anche con furbizia.
Ancora più difficile il compito di Salvini che ha dovuto mettere in un angolo Berlusconi e rintuzzare il tentativo di Nazareno bis voluto dal cerchio tragico dell’anziano di Arcore con Gianni Letta, Confalonieri, Dudu. Salvini ha spiazzato i vecchi di Forza Italia sapendo di poter contare sui giovani che non sopportano più le bizze di un gruppo che non può certo rappresentare il futuro.
La nomina della fedelissima di Berlusconi alla presidenza del Senato ha permesso di aprire i giochi con i pentastellati, ha evitato il Nazareno bis e ha persino salvato la faccia al vecchio leader.
Quanto alla nomina di Fico al posto di Fraccaro, è un capolavoro di Di Maio che si libera di un avversario interno scomodo e lo imbriglia in un ruolo istituzionale che impedirà a Fico di infastidire i vertici del movimento.
E ora che succederà? Difficile trovare una risposta
Berlusconi cercherà di tornare in partita approfittando dell’attacco all’Italia degli speculatori. Ma tornare in partita significherebbe accordarsi con il Pd; in pratica i due sconfitti dagli italiani verrebbero rimessi in gioco dai poteri forti anti italiani.
Una via d’uscita potrebbe essere rappresentata da un colpo di mano interno, per togliere la guida di Forza Italia a chi non ha più nulla da dire per affidarla a una nuova generazione. In grado di dialogare con Salvini, in grado di emarginare chi, anche in questa occasione, non ha capito nulla e ha minacciato di far saltare gli accordi regionali del centro destra.
In teoria, ma solo in teoria, ci sarebbe anche la terza gamba rappresentata dai Fratelli d’Italia. Peccato che l’irrilevanza del centralismo romano sia emersa anche in questo frangente.