La morte di Toto Cutugno ha riportato il dibattito, di nicchia, ai tempi della scomparsa di Alberto Sordi: quanto erano offensive le rappresentazioni degli italiani da parte del cantante e dell’attore? L’italiano vero celebrato da Cutugno offre davvero una immagine corretta del cittadino medio della Penisola? E l’italiano cialtrone, vigliacco, furbetto portato sullo schermo da Albertone assomiglia davvero alla maggior parte della popolazione?
È evidente che il fastidio per le performances dei due artisti riguarda solo una minoranza. Quella che si sente erede di Giulio Cesare e di Lorenzo de Medici, di Leonardo e Raffaello, di Dante e Carducci, di Napoleone (di origine indubbiamente italiana) e di Cavour. Ciascuno, ovviamente, può scegliersi i miti che preferisce. Ma, nella migliore delle ipotesi, il sangue dei grandi italiani si è molto ma molto annacquato.
Mamma lupa, poveretta, si è svenata con i denti
Il giornale ha riportato con stupore
Non poteva sopportare che il suo popolo invasore
Diventasse una colonia di invadenti
Anche Fortis non andava leggero nello smontare le illusioni di chi si sentiva erede di qualcosa che nulla ha da spartire con la realtà attuale.
Perché gli eroi sono rari, i grandi pittori evaporati, i letterati hanno lasciato spazio ai Saviano di turno, gli statisti sono stati sostituiti da un’armocromata e dalla famiglia di lady Garbatella.
Ed allora cosa c’è di più italiano attuale del Nando Moriconi, interpretato da Sordi in “Un americano a Roma”? Perfetto per i crosettiani o per Guerrini. Cosa c’è di più italiano attuale delle descrizioni di Cutugno? Certo, non c’è più l’autoradio nella mano destra ed i gretini hanno fatto morire liberi i canarini. Però lo stile è quello. Lo stile dei furbetti che saltano le code e cercano le raccomandazioni, che vogliono andare nei locali dei sedicenti vip ma pagando come nell’osteria del cognato. Che si rivolgono al Tar se hanno un figlio ignorante che è stato bocciato, che da magistrati lasciano in libertà una grande risorsa che spaccia droga e aggredisce i passanti e, dopo che ha ucciso una donna per strada, sottolineano il fisico da olimpionico dell’assassino.
Che stuprano in branco, che aggrediscono in branco, che accusano in branco chi non si allinea al politicamente corretto.
Davvero Cutugno e Sordi hanno trasformato l’italiano in una macchietta? Davvero qualcuno crede ancora che questo sia il popolo di eroi, santi, poeti, trasmigratori, navigatori, scienziati, artisti, pensatori? Forse le macchiette di Toto e Albertone erano sin troppo edulcorate rispetto alla realtà.