Maurizio Blini ritorna con il suo sedicesimo, avvincente romanzo “La congiura del geco” (€uro 12,00, p. 250) pubblicato dalle Edizioni del Capricorno, che riporta in scena i fratelli Stelvio, Moreno ex dirigente della Mobile e Silvano vicequestore a capo della Omicidi torinese, già protagonisti del precedente “I cattivi ragazzi”.
Torino, lunedì 5 luglio 2021, nove del mattino: mentre si appresta a fare colazione, Moreno Stelvio riceve una telefonata da Caterina, la signora delle pulizie di Antonio Izzo, un suo caro amico e collega, ex dirigente dell’AISI, il servizio segreto italiano. La donna è preoccupata perché non riesce a entrare in casa, la porta sembra bloccata da qualcosa che all’interno ne impedisce l’apertura e, nonostante i suoi ripetuti tentativi, il padrone di casa non risponde.
Preoccupato, Moreno si reca immediatamente a casa dell’amico in Corso Svizzera e rivelatisi inutili anche i suoi sforzi per aprire la porta e dopo aver provato inutilmente a chiamare dalla fessura, decide di ricorrere ai vigili del fuoco. Una volta aperta la porta però, Moreno e la donna si trovano davanti ad un’ apparizione agghiacciante: Antonio penzola impiccato da una corda fissata su un montante dello stipite.
Moreno avverte immediatamente suo fratello Silvano e dal primo esame medico- legale, tutto sembra far supporre che si tratti di un suicidio. Moreno però non è affatto convinto di questa spiegazione e con tenacia, scontrandosi anche con gli inviti alla prudenza del fratello Silvano, decide di indagare, inoltrandosi in un sentiero irto di insidie e inganni, dove situazioni e persone presentano un doppio volto e la verità sembra farsi sfuggente.
In parallelo scorrono le immagini della vita di tre ragazzi calabresi uniti alla loro terra da un legame viscerale, che crescono condividendo discorsi, sogni, progetti e del loro legarsi con un patto d’onore, che, nonostante scelte di vita diverse e anche inconciliabili, resterà inciso indissolubilmente nei loro cuori. L’inchiesta intanto prosegue, i due fratelli, in un susseguirsi di colpi di scena e di muri di gomma lacerati rischiosamente, giungeranno in un finale teso e mozzafiato alla verità, grazie anche a quel patto d’onore che salverà una vita e permetterà che la giustizia, per quanto possibile, faccia il suo corso.
Maurizio Blini ha confermato la sua capacità di aprirsi a nuovi orizzonti, creando una sintesi perfetta di noir e spy story, in perfetta armonia con il romanzo di formazione, cesellando personaggi autentici nella loro umanità sfaccettata nei sentimenti, nelle emozioni e negli ideali ma proprio per questo in grado di dare alla storia una carica propulsiva vigorosa, emozionante, trasmessa da una scrittura incisiva, penetrante, che entra in simbiosi con i cuori e le menti dei lettori, scatenando sensazioni profonde e quasi insostenibili nella loro intensità. Va rilevato anche il ruolo chiave della musica, colonna sonora protagonista forte e presente, nel far rifulgere i diversi stati d’animo dei protagonisti.