Ketanji Brown Jackson, 51 anni, è stata proposta dal presidente Joe Biden nuovo giudice della Corte Suprema. La brillante giurista diventerà la prima giudice afroamericana della storia, la prima nell’istituzione dove finora hanno esercitato solo due uomini di colore.
Cresciuta a Miami, è nata a Washinghton e ad Harvard si è laureata con i massimi voti. Per un periodo ha fatto l’avvocato d’ufficio, ha cioè difeso quanti non avevano purtroppo le risorse economiche per pagarsi un avvocato.
Sposata con un chirurgo, progressista , due figli, il nuovo giudice supremo ha anche lavorato in passato come reporter, per la rivista Time, negli anni ‘90.
Fu nominata appena arrivata alla Casa Bianca, da Joe Biden, membro dell’influente Corte d’Appello Federale di Washington, considerata un trampolino di lancio per la Corte Suprema.
La giurista sarà la più giovane tra i nove membri della Corte, dettaglio importante perché questo garantirà ai Democratici di avere a lungo un giudice progressista. Biden mantiene così la sua promessa elettorale di nominare una donna afroamericana e diversificare ulteriormente la Corte Suprema, composta per ben due secoli da soli uomini bianchi. Esattamente due anni fa, infatti su un palco in Carolina del Sud, Biden ufficializzò l’impegno di nominare la prima donna di colore nella storia nel caso in cui fosse diventato presidente.
È chiaro che la nomina di Jackson è stata orientata soprattutto da ragioni politiche e giuridiche. Se dovesse essere confermata Ketanji Brown Jackson da parte del Congresso non muterebbe l’equilibrio ideologico del gruppo dei nove giudici, dove i conservatori nominati dai repubblicani manterrebbero la maggioranza di 6 membri contro 3. Andando a segnare un ulteriore primato: tutti e tre i giudici nominati dai presidenti democratici sarebbero donne.