Una manovra economica coraggiosa? Il coraggio, in realtà, devono dimostrarlo gli italiani per affrontare misure che vanno in direzione opposta rispetto all’indispensabile rilancio. Che non ci sarà. Le aspettative, d’altronde, non erano molto diverse. I margini di manovra erano estremamente ridotti, dal momento che il governo ha scelto di sostenere i mercanti di armi mentre i sudditi italiani devono essere penalizzati dagli effetti delle sanzioni e dagli aiuti garantiti a Zelensky.
La coperta, di conseguenza, era troppo corta per accontentare tutti. E l’esecutivo ha scelto di tutelare la fascia più bassa e più debole. Penalizzando, per l’ennesima volta, il ceto medio, nonostante le dichiarazioni in senso opposto.
Dunque una manovra da puro e semplice catenaccio calcistico, da difesa estrema. Quando, al contrario, sarebbe servita davvero una manovra coraggiosa in direzione di una crescita e di una nuova fase di sviluppo. Perché l’indebitamento si affronta con una crescita che garantisca margini per consentirne la riduzione, non con misure che accrescono la voragine.
Certo non facilita la crescita il taglio delle misure sui carburanti. Saranno altri soldi prelevati dalle tasche delle famiglie, costrette a ridurre ulteriormente gli altri consumi.
Comprensibile la frenata sul reddito di cittadinanza. Peccato, però, che non ci sia nessuna misura per far crescere l’occupazione. Ciò significa regalare un esercito di persone agli sfruttatori, al lavoro nero, alla delinquenza. Forse qualcuno spera che i divanisti del reddito di cittadinanza vadano ad arruolarsi come mercenari nell’esercito privato Mozart, al servizio degli statunitensi in Ucraina.
Oggettivamente, però, il nuovo governo non aveva i tempi necessari per impostare una manovra molto diversa. Più rispettosa delle idee e delle aspettative dei propri elettori. Questa è una brutta manovra scritta da Draghi ed al servizio degli interessi atlantisti, dunque statunitensi. I sostenitori del destracentro, fregati sul fronte economico, dovranno sperare di rifarsi con interventi in altri ambiti. Magari con qualche misura un po’ più intelligente rispetto alla proposta di regalare denaro pubblico a chi si sposa in chiesa. Magari con qualche misura più coraggiosa rispetto ai finanziamenti che continuano ad essere assicurati ai progetti culturali ed alle associazioni di chi le elezioni le ha perse.