Ti è mai capitato?
Una persona che non conosci per nulla fa esattamente la cosa che desideravi in quel momento, senza bisogno di chiederla.
Beh, a me è successo.
Ero appena arrivata nel nuovo ufficio, nuovo responsabile, nuove colleghe, nuova stanza, nuovo lavoro.
La sera del primo giorno eravamo rimaste solo in due e io stavo completando, non senza qualche preoccupazione, il mio primo scritto.
Erano fuggiti tutti dal piano sconosciuto coperto di buio ed il silenzio avvolgeva le pareti e gli oggetti inanimati, coperti di carte impolverate di oscurità.
Ricordo ancora quella stanza stretta che conteneva a malapena due lunghe scrivanie e alle mie spalle la porta scorrevole che divideva lo studio da una stanza gemella.
E’ da lì infatti che arrivò la fatina.
Si sa, le fate si incontrano.
E nei tempi difficili le memorie riaffiorano.
“Ci accendiamo un incenso?”
Da sole, con il sorriso che solo certe energie sanno creare.
Ce lo siamo acceso ed il suo profumo ha trasformato la zucca in carrozza.
La prima impressione è quella che conta.
La saggezza di certi detti andrebbe ricordata.
Beh era esattamente quello che desideravo fare, ma non avrei mai osato in un ambiente dove a mala pena iniziavo a muovermi.
Era ciò che avrei fatto a casa mia, attendendo lo spegnersi delle luci della sera.
E così che è ho capito come si incontrano le persone speciali.
E’ un evento raro e prezioso.
Ma la storia di vent’anni mi ha confermato che non mi ero sbagliata.
Dopo questo, molti segni inconfondibili di un incontro che si potrebbe definire Karmico, da scriverci un libro.
Risa, pianti, allegria, dolori, fatica, spensieratezza, in ordine sparso.
Vissuto: sentirsi unite da un filo invisibile anche a distanza.
Scoperta: non essere sole nel pianeta.
Manca solo mettere in scena il nostro spettacolo, ma in fondo è già lanciato nell’etere.