Lo scorso 17 febbraio è approdato nei cinema Uncharted, film d’avventura con protagonista Tom Holland, fresco dal successo planetario di Spider-Man: No Way Home. Adattato dall’omonima saga videoludica, il film tratta di Nathan Drake, uno scapestrato avventuriero alla ricerca di tesori perduti. La storia del film, in particolare, si focalizza attorno al celeberrimo viaggio dell’esploratore portoghese Ferdinando Magellano, avvenuto tra il 1519 e il 1522. Come tutti i capitoli della saga videoludica, il film unisce la realtà storica a avvenimenti improbabili. Andiamo, dunque, ad analizzare le differenze tra Uncharted e lo storico viaggio di Magellano.
Uncharted: alla ricerca dell’oro di Magellano
Dopo un’apertura action da mozzafiato, il film comincia con un flashback. Nathan Drake e suo fratello Sam stanno sgattaiolando nei corridoi di un museo, alla ricerca della mappa del viaggio di Magellano – il primo intorno al mondo. Dopo un lungo periodo di tempo, Nathan si trova ad aver a che fare con Sully (Mark Wahlberg). Mostrandogli la mappa che ha visto con suo fratello anni prima, Sully convince Nathan a partecipare alla caccia a dell’oro nascosto.
La storia dell’oro ruota attorno alla spedizione di Magellano. Dopo essere stato ucciso nelle Filippine, il suo secondo, Juan Sebastián Elcano, prese il possesso della spedizione, da cui sopravvissero soltanto 18 persone: questi nascosero l’oro ammassato durante il viaggio in un luogo segreto. La famiglia aristocratica dei Moncada, che finanziò la spedizione, fu da allora ossessionata nel riottenere il bottino. Nathan, Sully e poi Chloe (Sophia Ali), avranno quindi a che vedere con il discendente dei Moncada, Santiago (Antonio Banderas), anche lui in cerca dell’oro perduto.

Il vero tesoro (che in Uncharted non c’è)
Parliamoci chiaro da subito: non stiamo qui a dire che la prima spedizione intorno al mondo sia fittizia, ma il film fa un buon lavoro nel sottolineare che l’esploratore si è preso un merito che ha a metà. Magellano è infatti morto una volta arrivato alle Filippine, dove impose il governo spagnolo di Carlo V, suscitando una rivolta locale che lo travolse. A riportare la ricchezza a Siviglia fu Juan Sebastián Elcano assieme ai diciotto marinai sopravvissuti, gli unici ad aver resistito ad un viaggio lungo due anni, pieno di dissapori e difficoltà. Qual era, però, il fine ultimo di tale ardua impresa?
Magellano non partì con l’intento di circumnavigare il mondo, la sua impresa aveva un obbiettivo meramente commerciale: facilitare il traffico di spezie per la Corona Spagnola (e, quindi, non per i Moncada), ai tempi governata da Carlo V d’Asburgo. Con questa spedizione, l’esploratore si era ripromesso di compiere ciò che Cristoforo Colombo aveva tentato: raggiungere l’Oriente attraverso l’Occidente. L’obiettivo era l’arcipelago delle isole Molucche, allora chiamate le “Isole delle spezie”, proprio per la grande quantità di spezie e profumi lì prodotte.
Cannella, chiodi di garofano e noce moscata: una volta rivendute in Europa, le spezie avrebbero generato un guadagno sconfinato. Nel XVI secolo, esse avevano un valore pressappoco simile a quello dell’oro, tanto che il mercato internazionale girava intorno alla loro compravendita. Era questo, dunque, il vero tesoro della ciurma di Magellano: aver aperto una nuova strada per il commercio di spezie, più veloce e meno dispendiosa. In Uncharted, invece, le spezie vengono sostituite da del vero oro massiccio, come in ogni caccia al tesoro che si rispetti.
Uncharted non è solo Magellano
Uncharted di certo non si presenta come una valida fonte di fatti storici attendibili. Il film presenta una concezione inverosimile della storia, già vista in tanti altri film d’avventura: la saga di Indiana Jones, Il codice Da Vinci e i suoi sequel, Tomb Raider (altro adattamento da videogame) e Il mistero dei templari. Tuttavia il film riesce a sottolineare il rispetto e la passione per questi ambiti dei suoi personaggi. Nathan Drake ce l’ha nel sangue: è il discendente di Sir Francis Drake, altro navigatore importante del XVI secolo. Successivamente a Magellano, anche lui circumnavigherà il globo, dando il nome ad uno stretto nel Sud America. Il suo motto, sic parvis magna, è presente nell’anello che Nathan riceve da suo fratello all’inizio del film.
Nonostante, dunque, l’inesattezza della storia (per questioni di trama), lo spirito d’avventura è vivo – questo non solo nel film, ma anche nei videogiochi da cui è tratto. Ciò rende Uncharted un film utile, non solo per la Naughty Dog (creator dei giochi) o per Tom Holland, ma anche per appassionare gli spettatori ad un periodo storico pieno di scoperte e conquiste.