Storie di topi. Due coppie di topi vengono rinchiuse in ambiente protetto. Con abbondanza di cibo e nessun predatore. Si riproducono rapidamente. Come fanno i topi. Tutto fila liscio. Sembra essere un paradiso. Il Paradiso sognato da ogni topo.
Però, dopo un po’, si comincia a delineare una diversa gerarchia interna. Prevalgono alcuni grossi maschi. Aggressivi. Che sottomettono le femmine. Ed emarginano, o attaccano, i più giovani.
Il Paradiso non è più tale. Però, adattandosi alla nuova gerarchia, i topi continuano a vivere abbastanza bene.
Le nascite, però, diminuiscono. Sempre di più. Le femmine hanno meno voglia di accoppiarsi. E non si curano più dei piccoli. Anzi…. diventano aggressive nei loro confronti. Spesso li uccidono e li mangiano. Senza necessità. Perché il cibo è comunque sempre abbondante.
Poi emerge una nuova categoria di topi. Disinteressati a tutto. Pensano solo a mangiare e dormire. E praticano omosessualità e cannibalismo.
Le nascite crollano a zero. A poco a poco la colonia giunge alla totale estinzione. Nonostante la situazione ambientale favorevole .
Fine della storia dei topi.
Storie di uomini.
La società umana, in una determinata, e limitata, parte del mondo, raggiunge uno stato di benessere senza paragoni nel passato. Nessuno, lì, conosce più cosa sia la fame. Nessuno è costretto in schiavitù. Vi è la più totale libertà sessuale. E anche altre libertà di ogni tipo.
Però, stranamente, le nascite, prima abbondanti, cominciano a diminuire. Le donne manifestano crescente insofferenza per una condizione, quella materna, che limita le loro attività. E la loro libertà. E, poi, comincia il rifiuto dei dolori, e delle fatiche, del parto.
Gli aborti aumentano, come mai prima nella storia. E come mai prima, non sono indotti da miseria. Vengono utilizzati come sistema contraccettivo. I figli sono sempre meno. E le madri se ne occupano sempre meno. Si registrano casi, insensati, di infanticidio. Sempre più frequenti.
Gli uomini cominciano a perdere interesse per le donne. Curano sempre di più il loro aspetto. Rivelano una natura femminea. L’omosessualità dilaga. E gli omosessuali al vertice politico cercano di imporla come nuova normalità. Stile di vita da ammirare e imitare. Diventa una scelta culturale.
Ma le nascite tracollano. Vi sono sempre più vecchi, preoccupati solo della loro salute. Del prolungare il più possibile le loro vite. La paura della malattia e della morte diventa incubo. E i giovani, sempre meno, pagano lo scotto. Non lavorano. Quindi non versano contributi per gli oneri, sempre più giganteschi, delle pensioni. Si impigriscono. Alcool e, soprattutto, droghe dilagano. Una società di vecchi e di bambini viziati e mal cresciuti.
Per un po’ regge. Sfruttando risorse e lavoro del resto del mondo. Ma poi arriva il momento della resa dei conti. Cominciano le guerre. E questa società non ha giovani in grado di combatterle.
E comincia, soprattutto, l’invasione. Prima lentamente, poi in modo sempre più massiccio e vorticoso. Uomini giovani, forti, abituati a combattere. Prolifici.
Prevalgono.
E questo mondo, fortunato e protetto, semplicemente… scompare. Senza lasciare traccia di sé.
Fine della storia di certi uomini.
La prima è la storia di Universo 25. Un esperimento scientifico. Condotto, sul finire degli anni ’60, da John Calhoun. Un etologo che, dall’osservazione dei topi, trasse una serie di teorie sociologiche. Che meriterebbero più attenzione.
L’esperimento, per la cronaca, fu ripetuto tre volte. Con i medesimi risultati.
La seconda storia… beh, è ciò che abbiamo vissuto. Che viviamo. E che, forse, dovremo vivere sino alla tragica, e ingloriosa e squallida, fine.
In sostanza, il Tramonto dell’Occidente.