Ma la presidente della Commissione europea può chiedere ad un Paese che non fa parte dell’UE di danneggiare un Paese membro. Di fronte ad una simile porcata Ursula von der Leyen dovrebbe avere la decenza di dimettersi. Di andarsene altrove, di occuparsi di altro. Ma se il Paese aggressore è l’Ucraina e se l’aggredito è l’Ungheria allora tutto è permesso. Perché, in fondo, la patetica Ursula sarebbe ben felice di cacciare Orban e di sostituirlo con Zelensky.
In fondo Orban è già stato sanzionato dai vertici politicamente corretti di Bruxelles. Proprio come un Putin qualunque. E poi questa volta gli ungheresi hanno proprio esagerato. Non perché abbiano difeso i propri agricoltori dalla concorrenza sleale degli ucraini, ma perché in questo modo hanno svelato il gioco sporco di Zelensky e di Ursula sul grano dell’Ucraina.
La coppia di fatto – con inevitabile gelosia di lady Garbatella – continua a piagnucolare in giro per il mondo perché i cattivissimi russi impediscono di consegnare il grano ucraino ai Paesi poveri del globo terracqueo. In particolare agli africani, facendo morire di fame i bambini.
Peccato che siano tutte menzogne. E la stragrande maggioranza del grano di Kiev (e non solo del grano) viene venduto in Europa. Distruggendo l’attività dei contadini ungheresi, romeni, slovacchi, bulgari. Ma non bisogna raccontarlo. Invece Orban non solo lo racconta ma vieta la vendita in Ungheria del grano ucraino che dovrebbe finire in Africa. Ed allora Zelensky minaccia di tagliare il gas destinato a Budapest. E Ursula, invece di protestare contro Zelensky ed obbligarlo a rispettare le regole, dà il via libera al folle di Kiev.
E gli ungheresi? Chissenefrega. Ed i bambini africani? Ci pensino i russi. Davvero la presidente della commissione europea è perfetta per rappresentare questa Europa priva di senso e di dignità.