Se si arriva alle ferie stremati, come è successo a me, ma non credo di essere l’unica, qual è l’attività ideale?
Sup? Beach volley? Beach tennis? Surf? Vela? Noooooo!
Le bocce? Nemmeno, quelle sono per gli anziani, che sono molto più in forma di me…
L’attività ideale è osservare!
La spiaggia è la location perfetta e basta solo roteare le pupille e distendersi su un comodo lettino.
Durante l’anno mi sento Beep Beep, il Geococcyx californiano protagonista dello storico fumetto con Willy il Coyote.
Non è facile osservare se si corre sempre.
Osservare è un privilegio!
Vacanza è anche questo.
Sotto l’ombrellone ci sono gli insostituibili nonni con i loro nipoti, tutto il giorno indaffarati.
I bambini che corrono e giocano.
Gli adolescenti rigorosamente in gruppo in spostamento tra l’ombrellone, il campo da gioco e il mare.
Le coppiette giovani, per lo più appiccicate.
Quelle mature, dalle tinte più variegate: lui, sacro, che legge il giornale mentre lei è iperattiva.
Lei, che prende il sole mentre lui si improvvisa costruttore di opere in sabbia.
Gli ipnotizzati dal cellulare.
Osservi le affinità, a volte evidenti, spesso improbabili.
Non manca il sonoro di sgridate ai figli, musica, annunci, risate.
E silenzi o, al contrario, concentrati di storia di famiglia, anche allargata, sviscerati in poche ore.
E poi la donna sola con libro, sempre magica.
Le amiche che si raccontano confidenze esclusive.
Gli amici che giocano a carte.
E l’uomo manager al cellulare che non può resistere al lavoro e cammina per la spiaggia dispensando le sue future attività.
Passeggiatori, soli, in coppia, in gruppo, con o senza cane.
Fisici scultorei in corsa.
Stacanovisti dell’acqua e della raccolta di conchiglie o frutti di mare.
Bagnini e bagnine che sistemano l’arredo o scrutano il mare, rigorosamente con mascherina sotto la calura.
Animatori di improvvisati allievi di acquagym.
Irregolari che girano tra gli ombrelloni offrendo la loro mercanzia, bardati di regolare mascherina.
Questo fenomeno, davvero, non si era mai visto prima.
Viaggiare è anche stare fermi ad osservare varia umanità nelle sue dinamiche, come direbbe Salgari, “senza la seccatura dei bagagli”.
E anche le luci e le ombre che ci regala l’Estate.
Soprattutto le ombre, dalle geometrie più strane…
Se mi alzo e muovo i miei passi sulla riva mi ricordo di averne una anch’io.
E mi incanto ad osservarla.