Gli esami sono finiti. Restano ancora alcuni adempimenti burocratici – grande passione degli attuali Dirigenti (si fa per dire) scolastici -, la cena d’addio con i ragazzi della V… Ma di fatto, ormai, è Vacanza.
Quindi… è il vuoto. E non solo perché “vacuum” in latino indica proprio questo. Un’assenza. Un vuoto…
Soprattutto perché, mai come quest’anno, ho la netta sensazione che l’esistenza si sia… svuotata.
Intendiamoci, non sto parlando della mia vita personale, che credo ben poco potrebbe interessare. E neppure gioco a fare l’esistenzialista in ritardo, con gli occhi tristi e il classico lupetto a collo alto nero… anche perché, col caldo boia che fa in questi giorni…
Parlo proprio della sensazione che, con l’inizio delle (cosiddette) vacanze, il mondo circostante sia divenuto una sorta di guscio vuoto.
Vuote, certo, le aule scolastiche. E anche gli autobus. Dove, finalmente, non vi sono più i tanto temuti “assembramenti” (Giacomo Devoto mi perdoni per aver usato tale orrore) che hanno paralizzato per mesi le scuole e gli uffici. Costringendo le turbe allo smarthworking o alla DAD. E producendo una vertiginosa crescita dell’obesità. E dell’ignoranza.
Naturalmente, ora che viaggiano quasi vuoti, i bus sono aumentati in numero e frequenza. Il genio burocratico italico ha trovato un nuovo modo di esprimersi. Dopo i monopattini e i banchi a rotelle…
Per le vie vi è un poco di animazione però… Oddio, forse il termine è improprio. Mascherine, gente seduta al bar o al ristorante o in spiaggia – tutto riaperto ora, anche se Speranza, occhiuto e tremebondo, è lì che vigila – e però senti sempre e solo, o quasi, parlare di vaccini… E animazione deriverebbe (scusate le manie di un vecchio filologo) da anima. E, per logica conseguenza, questa sarebbe l’anima oggi… Beh lasciamo stare. E tiriamo avanti….
Il bello è, però, che del Covid, della sua minaccia, i più sembrano essersi dimenticati. Certo, qualcuno paventa la nuova, temibile variante Delta. Che avrebbe come sintomi naso che cola e mal di testa. Ma non è da confondere con il raffreddore, altrimenti siete degli asociali negazionisti… anche se il comune raffreddore (lo dico a bassa voce) sempre da un Coronavirus deriva. E come dicono Tarro e Montagner per il raffreddore non si è mai potuto trovare un vaccino. Perché troppo mutevole. Già, ma i due citati non sono esperti. Hanno solo contribuito a sconfiggere la polio e l’AIDS…. Mica sono veterinari, esperti di zanzare e altro…mica vanno due volte al giorno in televisione con tanto di gettone. E non si sono laureati per posta ad Addis Abeba… Gente poco credibile…
E poi, probabilmente, la Delta è davvero temibile. Perché ricorda un vecchio film. “Delta Force”, dove Chuck Norris faceva dei veri sfracelli…
Comunque, i più del virus se sono dimenticati. Parlano solo del vaccino. E del fatto che il Vaccino ci renderà liberi. Io ricordavo che a farlo sarebbe stata la Verità. Ma evidentemente la dottrina e la liturgia cattolica sono un poco cambiate in questi ultimi tempi. Da quando, a Natale scorso, non è arrivato Babbo Natale. E Neppure la Cometa con seguito di Re Magi. Ma un camioncino frigorifero (sic!) come quello dei gelati. E ha portato le prime dosi del Divino Vaccino. Che forse avrebbero fatto prima a giungere in aereo…. Ma sarebbe stato molto meno suggestivo. E da San Pietro qualcuno avrebbe avuto più difficoltà a benedirlo.
Comunque, è tutto un dire che il Vaccino ci renderà liberi. Di fare cosa, però? Di avere maggiori diritti di incidere sulle decisioni del governo? O magari di poter scegliere chi ci debba governare? Di pensare e dire esplicitamente ciò che pensiamo senza censure e ostracismi sociali?
Ma per carità…. Ci renderà liberi di andare in vacanza. Di ammassarci felici sugli arenili, praticamente nudi se non per la mascherina. Di fare il bagno. Di andare al Pub a sfondarci di birre. Di andare in discoteca a sudare ballando sui cubi… Insomma, tutte cose che siamo sempre stati liberi di fare. E che, per altro, ancor oggi potremmo fare, se ci piace, senza alcun impedimento di legge o pass verde, rosso, giallo che sia. Cose che ci sembravano normalità. Neppure diritti. Quotidianità banale… E che, invece, oggi ci appaiono come una preziosa concessione. Un dono del Vaccino…
Per carità nessuna propaganda NoVax. Chi vuole si vaccini liberamente. Contro il Covid, la scarlattina, il morbillo, gli orecchioni, il raffreddore… ah no, scusate, contro il raffreddore, che è un Coronavirus della stessa famiglia del Covid, il vaccino non c’è. Non si può produrlo.
Comunque, nessun pregiudizio sui vaccini. Solo un modesto tentativo di spiegare questo senso di vuoto. Sempre che una spiegazione sia possibile…
Perché, più che un pensiero lucido, questo è… un disagio. Interiore. La sensazione, sgradevole, che con l’inizio delle, cosiddette, Vacanze sia caduto anche quel velo che sembrava dare un senso all’esistenza quotidiana. Così come è oggi ridotta. Un velo illusorio, naturalmente. Ma, come diceva Leopardi, le illusioni aiutano a vivere. La scuola, andare al lavoro, i gesti di una quotidianità sopravvissuta nonostante tutto, ti davano la sensazione di… vivere.
Ma ora…. Guardando ai mesi che ci attendono, al vuoto privo di senso, viene da chiedersi…
Che ci faccio qui?