La FISI scarica Sestriere e la Val Susa e sceglie la Val Gardena come candidata italiana per i Mondiali di sci alpino del 2029. Una vittoria netta, quella della valle ladina nel Sud Tirolo. E non poteva essere diversamente, considerando la politica turistica delle montagne piemontesi negli ultimi anni. Neanche a provare a confrontarsi sul fronte del turismo estivo, ed ancor meno su quello autunnale. La “terza stagione” che nel Nord Ovest è quasi una bestemmia ma che il Nord Est sfrutta sempre di più.
Però a Sestriere speravano che si tenesse conto solo dell’offerta invernale, visto che si tratta dei mondiali di sci. Non è bastato, e Sestriere ha non poche responsabilità per la sconfitta. La politica tariffaria, gli investimenti, le lamentele, le chiusure per risparmiare non hanno rappresentato un grande biglietto da visita per il territorio.
Ovviamente in Val Susa ora accusano i No Tav di essere i veri responsabili della sconfitta. Dimenticando, volutamente, tutti i propri errori a livello di strategie turistiche. Prendi i soldi e scappa: può essere una scelta, ma ha delle conseguenze. Mancanza di un adeguato après ski, mancanza di promozione, di una politica di simpatia nei confronti dei turisti. Certo, belle montagne e buoni impianti di risalita. Un tempo sarebbe stato sufficiente. Ma, in fondo, la colpa è della Val Gardena che non si è accontentata ed è andata avanti invece di restare ferma come il Nord Ovest. Ed ora si confronterà con località come Garmish, Crans Montana, Solden, Narvik. Una sfida difficile ma che, in questi anni, offrirà nuova visibilità alla Val Gardena che, tra l’altro, potrà anche approfittare dei Giochi Olimpici nella vicina Cortina con qualche gara prevista anche in Trentino.