Valencia è una città meravigliosa, affacciata su una splendida baia, è considerata una delle perle del Mediterraneo. Con Madrid e Barcellona è uno dei posti più turistici della Spagna.
Una città dai mille volti in grado di offrire ai suoi visitatori molti stimoli culturali che spaziano dall’arte alla scienza, che ha saputo rinnovarsi prendendo un posto di rilievo sulla scena internazionale.
Negli ultimi anni hanno contribuito a questa trasformazione, con meravigliosi edifici pubblici, architetti come Norman Foster, David Chipperfield e il valenciano Santiago Calatrava. Sembrano quindi coesistere tante città in un solo luogo, una Valencia gotica testimoniata dalle Torri del Serranos, costruite nel XIV secolo o la Plaza de la Virgen che si trova alle spalle della bellissima cattedrale di Santa Maria e una Valencia moderna, con architetture creative dopo avere ospitato eventi importanti come la Coppa America o il Gran Premio di Formula 1.
Passato e futuro convivono felicemente, ai monumenti gotici nel tempo si sono aggiunti gli edifici in stile Liberty e le costruzioni moderne e futuristiche, di fine e inizio millennio.
Valencia è la terza città più popolosa della Spagna e negli ultimi anni si è aggiudicata lo scettro di un grande sviluppo economico, sociale e culturale. Una gastronomia e una cucina fiorente, Valencia è famosa in tutto il mondo culinario per la Paella, uno dei piatti più famosi della Spagna.
È stupefacente sapere che laddove sorgeva il letto del fiume Turia, deviato per le esondazioni, oggi esiste un parco lungo 9 chilometri, da percorrere in bici o a piedi. Nel giardino del Turia sorge la città delle Arti e delle Scienze, un imponente complesso di edifici progettati dall’architetto Santiago Calatrava, che prende forma lungo la parte sud dell’area metropolitana di Valencia. L’opera ha usufruito di un finanziamento di 300 milioni di euro e si estende per una superficie di 350 mila metri quadri.
Il museo della Scienza di Valencia si trova nel cuore della Città delle Arti e delle Scienze, estendendosi per quattro piani, con esposizioni sia temporanee che permanenti. Un luogo ideale per famiglie, che possono fare giocare i propri bambini con la finalità di fare acquisire importanti nozioni scientifiche. All’interno del museo viene data grande importanza all’interazione: le mostre danno la possibilità di toccare, sentire e coinvolgere in ogni fase i visitatori. Addirittura si potranno guardare uova che si schiudono in pulcini e sperimentare la creazione del l’elettricità.
Tra gli edifici che compongono questa “città nella città” famoso è il Parco Oceneografico, o Oceanografic, uno degli acquari più grandi d’Europa. Visitando il Parco Oceanografico lo sguardo dei visitatori sarà catturato dalle sue dimensioni, 10 ettari di superficie, progettato dalle sapienti mani del compianto architetto Fèlix Candela. La struttura è ispirata alle onde del mare, nei vari ambienti vengono riprodotti gli ecosistemi marini dal Mediterraneo al Mar Rosso e dall’Artico all’Antartico per poi finire nelle zone umide e tropicali.
Un altro luogo affascinante all’interno del museo Oceanografico di Valencia è il delfinario, uno tra i più grandi al mondo, in cui si potrà assistere a interessanti e interattivi spettacoli in cui il pubblico, attraverso il diretto coinvolgimento, viene catapultato nella straordinario mondo dei delfini. Geniale la creazione di un tunnel di 70 metri, che il visitatore può percorrere osservando sulla propria testa pesci e squali. Infine sarà possibile mangiare in un ristorante sottomarino, un ambiente unico e suggestivo in cui vi troverete circondati da pesci di ogni tipo in cui sarà inevitabile non sentirsi parte del fondale marino, perché come sosteneva il suo creatore “un architetto deve essere anche un poeta, perché la struttura dipende più dalla forma che dei materiali”.
Photo credits by Adele Piazza
1 commento
Molto interessante!
Articolo a dir poco illuminante! Complimenti alla sapiente autrice che ha saputo descrivere Valencia con un’ abilità unica e travolgente: un misto di magia e di poesia ( come quella citata dall’architetto del museo oceanografico…).
Grazie davvero…. cercherò di andarla a visitare!
Silvia