È iniziata il 6 aprile e proseguirà fino al 20 maggio alla Reggia di Venaria la mostra intitolata “Architetture e Prospettive- Massimo Listri alla Venaria Reale” che vede come protagonisti gli scatti realizzati dal fotografo, immagini che ritraggono le splendide architetture dei più sontuosi palazzi, tra cui anche la stessa Reggia di Venaria. La mostra è organizzata dal Consorzio Residenze Reali Sabaude.
Massimo Listri è considerato uno dei maggiori fotografi d’interni e di architettura del mondo. Nel corso della sua trentennale carriera ha pubblicato oltre 70 libri per celebri editori internazionali e ha realizzato numerose mostre, tra cui quelle allestite a Palazzo Reale di Milano, alla Morgan Library & Museum di New York, a Palazzo Pitti a Firenze e in ogni parte del mondo. Ha collaborato con le riviste di interior decoration più diffuse al mondo, tra cui le prestigiose AD e FMR.
La collaborazione con FMR segna un punto di svolta e un cambio dell’oggetto dei suoi scatti, che lo spingono ad interessarsi alla fotografia d’interni, palazzi e musei. Numerose le pubblicazioni che ci hanno fatto conoscere e apprezzare la particolarità dei palazzi antichi.
Listri ha il dono di svelarci attraverso le sue fotografie i segreti dei magnifici giardini, degli oggetti d’arte e palazzi principeschi attraverso immagini su larga scala. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo ed è noto per le sue inquadrature che esaltano la logica della prospettiva. I valori formali di equilibrio e simmetria sono da sempre al centro del mondo visivo dell’artista.
Indubbio è il suo ineguagliabile talento nel mettere in posa gli ambienti per esaltarne la bellezza. Nella sua silenziosa galleria di luoghi ogni figura umana è bandita perché, come afferma il critico d’arte Vittorio Sgarbi, “in fondo fotografa stanze vuote ma le riempie con stati d’animo.”
Lungo è l’elenco degli importanti musei e delle gallerie che in Europa, America e Asia hanno messo in mostra le sue opere, nessuno come lui riesce a catturare l’anima del mondo decorativo e delle fondamenta dell’architettura attraverso i propri scatti. Con maestria riesce a farci superare la nostra incapacità nel cogliere la ricchezza dei luoghi storici per restituirci l’essenza di un luogo con scatti fotografici che rispettano il codice dell’eleganza, dell’armonia e della proporzione, attraverso immagini che ci proiettano nella cultura. Non a caso è stato definito il fotografo capace di ridare la vista ai ciechi della bellezza, le sue fotografie funzionano meglio delle parole, ma le parole che meglio lo definiscono sono sempre quelle del grande Vittorio Sgarbi, non posso non concludere citandole: ”Gli spazi sono silenziosi e vuoti. Lo sguardo di Listri non incrocia gli umani. Legge l’armonia delle cose, le simmetrie, gli equilibri fra le cose e le volte, una perpetua metafisica. Gli spazi vivono senza vita. Non vogliono essere disturbati. Listri ne coglie l’anima, l’intima sacralità. E nelle simmetrie, volute dagli uomini, c’è l’ombra del pensiero di Dio”.
Photo credits by Augusto Grandi