A Pasqua si potrà fare un viaggio all’estero per turismo ma non si potrà viaggiare tra regioni in Italia. Spostamenti limitati sul territorio nazionale ma con la possibilità di viaggiare oltre i confini italiani. Turisti che potranno trascorrere le vacanze pasquali verso destinazioni europee non vietate ai visitatori. Saranno circa 2500 i lombardi che passeranno le vacanze in Spagna. Sono numeri variabili perché non ci saranno solo i lombardi a volare verso la Penisola Iberica.

Una polemica giustificata dal fatto che gli italiani non potranno andare in vacanza in Liguria o nel Sud Italia per effetto dello stop agli spostamenti tra regioni, ma sarà consentita una pausa relax nelle spiagge estere.
È il frutto delle contraddizioni tra le normative comunitarie in materia di libero movimento transfrontaliero e le normative nazionali sul contenimento del coronavirus per la gestione della pandemia. Un paradosso per gli stessi spagnoli a cui è vietato spostarsi tra le regioni, mentre i turisti possono scegliere una destinazione e approfittare dei servizi di alcune località dove le misure di contenimento sono meno restrittive che in patria.
Adesso c’è rabbia per la tardiva ordinanza del ministro Speranza, perché apprendere che a poche ore dalla partenza al rientro ci si dovrà sottoporre, oltre al doppio tampone ad un isolamento fiduciario, genererà molti annullamenti dei viaggi. Secondo un’analisi di Coldiretti l’obbligo di quarantena fermerà circa 2,5 milioni di italiani in partenza per la Pasqua all’estero.

L’Italia per le feste è tutta in zona rossa e non ci si può spostare neanche dal proprio comune, se non per andare nelle seconde case dove consentito. Gli albergatori a tal proposito hanno espresso la propria rabbia. Il sistema dell’ospitalità italiano è fermo da mesi, a causa del divieto di spostarsi da una regione all’altra, e sono stati autorizzati viaggi oltre confine.
Federalberghi ha chiesto al governo di adottare con urgenza un provvedimento da applicare ai viaggi in Italia, per attuare la stessa logica di altri Paesi, ossia consentire gli spostamenti alle persone in possesso di certificazione che attesti la vaccinazione o, in alternativa, del risultato negativo di un test molecolare o antigenico, con tampone effettuato non oltre le 48 ore precedenti il viaggio, o del risultato di un test sierologico che dimostri di essere guariti dal Covid.
Una falla legislativa che vieta il turismo in patria ma non quello verso paesi stranieri. Non solo turisti italiani ma anche tedeschi e francesi, in fuga verso Madrid, dove è stata consentita l’apertura dei bar e dei ristoranti. Altra via di fuga sono le crociere dove un tampone negativo permette di viaggiare liberamente sfuggendo alle zone rosse e al lockdown.