Avete mai sentito parlare del Villaggio Leumann in provincia di Torino? Si tratta di un quartiere molto particolare situato a Collegno e visibile anche da Corso Francia, andando o tornando da Rivoli. Costituito da casette indipendenti in stile Liberty, sembra di catapultarsi in un borgo fiabesco immaginario, a tratti un po’ inquietante. Vediamo quindi la storia del villaggio Leumann a Collegno, vicino a Torino.
La storia: i Leumann a Torino
Nasce nel 1875 grazie a Isaac Leumann e il figlio Napoleone, che decidono di spostare il cotonificio di famiglia da Voghera a Torino, beneficiando delle agevolazioni fiscali. Erano infatti in atto agevolazioni con l’intento di ricreare un nuovo ruolo di riferimento per le campagne di Collegno. Fondamentale nella scelta del luogo fu anche la presenza di canali irrigui e la vicinanza della nuova ferrovia che consentiva un rapido collegamento con Torino e la vicina Rivoli.
Il Cotonificio Leumann sarà destinato ad un crescente successo sino a diventare un’azienda di notevoli dimensioni e prestigio. Tuttavia Napoleone Leumann non creò soltanto un’industria con un annesso nucleo residenziale. Bensì un’area ben definita in cui lavoro, famiglia, tempo libero, istituzioni sociali e previdenziali erano strettamente connessi fra loro.
Vennero realizzati la scuola elementare, una palestra, i bagni pubblici, una chiesa, una cooperativa alimentare, una piccola stazione ferroviaria, un albergo e il Convitto delle Giovani Operaie. Inoltre, all’interno dello stabilimento vi trovavano luogo la mensa ma anche un ambulatorio, un asilo nido, un ufficio postale e un circolo sportivo.

Com’è oggi il Villaggio Leumann della provincia di Torino
Dopo la crisi degli anni Settanta ci fu la chiusura dell’azienda di Leumann. Il villaggio fu poi salvato grazie al Comune di Collegno. Ne acquisì la proprietà, sottoponendolo a una serie di interventi di recupero e di restauro.
Ad oggi alcune delle case sono abitate ancora dagli ex operai del cotonificio. Altre invece sono abitazioni popolari affidate in base a una graduatoria del Comune. Con il passare del tempo, il villaggio si è trasformato in un’importante attrazione turistica della provincia di Torino.
Sede dell’Associazione Amici della Scuola Leumann, che si occupa di portare avanti iniziative legate al mondo tessile, organizza visite guidare per far scoprire la storia e i segreti di questo splendido esempio di un tempo passato.

La fermata tranviaria
Fra il 1871 e il 1955 il villaggio era servito da un’apposita fermata della tranvia Torino-Rivoli, sostituita da una filovia, a sua volta soppressa nel 1979.
Nel 1903 Napoleone Leumann fece costruire una stazionetta di fronte all’edificio per consentire ai lavoratori pendolari di raggiungere comodamente il cotonificio.
Alla chiusura della tranvia la stazionetta rimase a margine di quello che era diventato Corso Francia. Divenne uno spogliatoio per i vicini campi da tennis e in seguito fu abbandonata a sé stessa. Nel 1998 il Comune di Collegno decise di restaurarla in quanto unica testimonianza della cessata tranvia.

La chiesa di Santa Elisabetta nel villaggio Leumann
Chiesa commissionata a Pietro Fenoglio nel 1907 da Napoleone Leumann, pur essendo calvinista. Fu l’ultimo edificio costruito nel Villaggio. Dedicata a Sant’Elisabetta, in onore della madre di Napoleone Leumann, è l’unica chiesa del mondo in stile Liberty, pur riportando anche alcuni elementi in stile eclettico.
L’ingresso è porticato e sormontato da una grande finestra a vetrata policroma. La chiesa, che richiama le architetture di tradizione protestante, è caratterizzata dalla presenza di due campanili con la parte terminale arricchita da decorazioni floreali e da croci liberty in ferro battuto. L’interno è a navata unica ed è ornato da affreschi a motivi floreali, simboli sacri e da vetrate policrome.
La chiesa fu dotata di impianto di riscaldamento, di un organo e di tutti gli arredi. Il sacerdote risiedeva nel villaggio e viveva di uno stipendio corrispostogli dall’imprenditore, che provvedeva anche a ogni spesa connessa alle funzioni liturgiche.
