Forse, la stella della ristorazione, servirà ai turisti ricchi che arrivano per la prima volta in una città e pensano di mangiar bene laddove la compagnia di giro dei critici enogastronomici ha decretato che la cucina sia di alto livello e di alto costo. Ma la clientela abituale del Vintage, a Torino in piazza Solferino, se ne frega ampiamente del riconoscimento assegnato dalla guida rossa. Si sceglie il Vintage per Umberto Chiodi Latini. O meglio, per la cucina del suo ristorante perché lui, Umberto, ha il carettere non proprio facile della montagna lombarda. Però ci si può convivere decentemente, a patto che anche il cliente abbia il medesimo carattere.
Anche perché le proposte della cucina e della cantina sono in grado di far apprezzare persino i giudizi della guida. In un ambiente elegante, raffinato ma per nulla pretenzioso. Perfetto, insomma, per mettere a proprio agio qualsiasi tipo di cliente. Che si tratti di un pranzo d’affari o di una cena romantica, di un incontro tra amici o di un confronto politico, il Vintage è sempre perfetto. Riservato ma anche leggero ed allegro. Nel corso degli anni sono un po’ spariti i politici regionali che, in passato, proseguivano al ristorante le discussioni iniziate nel vicino Consiglio, timorosi di essere visti ed additati come dilapidatori di finanze pubbliche, ma sono stati sostituiti da imprenditori, manager e politici di maggior livello e con minori problemi di visibilità.
Per tutti i problemi arrivano al momento della scelta tra le proposte di un menu che non delude mai. Perché si può spaziare tra piatti di mare, di terra e della tradizione piemontese. Tutti di qualità assoluta. Perché il successo del Vintage inizia dalla scelta delle materie prime. Dalle alici del Cantabrico alle patate di Entraque, dalle ostriche ai gamberi o dalla carne di Fassone per arrivare ad un gelato imperdibile.
Davvero difficile scegliere, con la consapevolezza che qualsiasi proposta a cui si rinuncia avrebbe assicurato un altro momento di intenso piacere.
Il tutto accompagnato da vini sempre all’altezza dell’abbinamento. Nel dubbio, meglio farsi consigliare direttamente da Umberto.
I prezzi sono sicuramente alti se raffrontati ad un ristorante di medio livello, ma sono decisamente abbordabili per essere un locale stellato.