Immigrazione ad alto potenziale. Non in Italia, ovviamente. Ma in Gran Bretagna. Che ha escluso tutte le Università italiane – ma proprio tutte, compresi i Politecnici millantati dai media di regime come i migliori dell’universo – dall’elenco di quelle da cui possono provenire gli studenti che non devono rispettare le rigorose regole per emigrare in Gran Bretagna per 2/3 anni ed eventualmente fermarsi successivamente in modo definitivo.
Non è la solita porcata anti italiana dei britannici. Le statistiche relative alle migliori università mondiali sono note, sono anche diverse tra loro. Ma in nessuna le Università italiane occupano i primi posti. Nell’elenco utilizzato da Londra figurano soprattutto atenei statunitensi, ma anche di Parigi, di Monaco di Baviera, di Stoccolma ed i due politecnici svizzeri. Dunque i ragazzi italiani che vorranno beneficiare del visto speciale per entrare in Gran Bretagna anche senza un contratto di lavoro, dovranno frequentare una delle Università considerate migliori al mondo.
Perché l’Italia cerca di far arrivare schiavi da sfruttare, la Gran Bretagna punta sull’immigrazione di alta qualità. E non solo la Gran Bretagna. Laddove le linee guida non sono dettate da Letta e Boldrini con la complicità di Lamorgese e di alcuni magistrati, si è convinti che un Paese sia destinato a svilupparsi solo se punta sulla qualità, sulle competenze, sulle intelligenze, sulle professionalità.
Così, a prescindere dal visto speciale per super studenti, Londra aveva già favorito l’ingresso di asiatici ed africani in possesso di grandi capacità nelle rispettive professioni. Pagandoli bene a prescindere dal colore della pelle. Anche l’Italia ha provato a non fare distinzioni: pagando tutti poco e male. Poi si è scoperto che gli schiavi potevano essere pagati meno, dunque si è favorita l’immigrazione di braccia. Braccia con scarse capacità, per di più. Perché quelli bravi superavano subito le Alpi e trovavano lavori meglio retribuiti in Francia e Germania.
Ma i chierici della disinformazione di regime glissano. Preparano servizi strappalacrime sui nuovi schiavi che accettano condizioni indecenti e consentono di tener bassi anche gli stipendi degli italiani. E si indignano, i giornalisti di regime, perché i giovani italiani rifiutano di farsi sfruttare, invece di prendere esempio dagli schiavi.