Di Yukio Mishima, il più importante scrittore giapponese del XX secolo, pensavamo di conoscere tutto. O almeno lo pensavamo fino a qualche settimana fa quando, inaspettatamente, la casa editrice Feltrinelli ha dato alle stampe “Vita in vendita” (pp. 235, 18,00€).
Nel 1968, appena due anni prima che l’autore si togliesse la vita con il suicidio rituale del seppuku, per protestare contro la deriva occidentalista che aveva stravolto le tradizioni del suo paese dopo la Seconda Guerra Mondiale, il romanzo era stato pubblicato a puntate sull’edizione giapponese di Playboy. Ciò ha fatto pensare che si trattasse di un romanzetto minore, tanto che il suo editore italiano aveva inizialmente scelto di non proporlo al pubblico di casa nostra. Ma la scarsa qualità di ciò che oggi si trova sugli scaffali delle librerie fisiche e virtuali, ha fatto mutare opinione a chi ne detiene i diritti d’autore. E la qualità del testo e la fama indiscussa dell’autore ha fatto sì che “Vita in vendita” si sia tramutato in un caso editoriale che sta riscuotendo anche un inaspettato successo di vendite. Segno che la qualità è sempre vincente.
Certo non ci troviamo tra le mani uno dei capolavori dell’autore: il lettore non deve pensare di avere a che fare con i grandi affreschi de “Il mare della Fertilità” o di “Confessioni di una maschera”; e neppure con i piccoli gioielli, tanto cari agli amanti della letteratura non conformista, che in Italia furono raccolti nei volumi “Sole e Acciaio”, “Morte di mezz’estate” e “La via del Samurai”. Ma la grandezza di Mishima riesce a rivelarsi anche in questo romanzo “minore”, pensato per un pubblico che, tra le pagine della rivista fondata da Hugh Hefner, non cercava certo esempi di alta letteratura.
Il protagonista, Hanio, è un giovane copywriter che non sa che farsene della sua vita. Tenta, senza fortuna, il suicidio, pertanto decide di mettere la propria vita in vendita affidando ad altri la sorte della sua esistenza. Ma contrariamente a quanto immagina, morire non è poi così facile. Eppure sono parecchi coloro che dopo aver letto su un quotidiano l’annuncio “Vita in vendita. Ventisettenne di sesso maschile. Uso a discrezione dell’acquirente. Si assicurano massima serietà e riservatezza”, bussano alla sua porta per appropriarsi della sua vita.
Ne scaturiscono una serie di episodi tra il grottesco e il tragico in un susseguirsi di situazioni che immergono il protagonista in diverse avventure tra l’erotico e il picaresco, il pulp e gli intrighi spionistici. Una scansione che si adattava alla perfezione ad essere pubblicata a puntate mantenendo sempre viva l’attenzione del lettore. Un mini romanzo d’appendice, dunque, che però, data la caratura dell’autore si trasforma in una meditazione sul significato della vita e della morte. Hanio, infatti, all’inizio vorrebbe morire, ma non riuscendoci si scopre innamorato della propria vita. E se prima era libero dall’angoscia, poi scopre che l’angoscia è proprio il prezzo da pagare per mantenere la propria libertà.
Per chi non conoscesse ancora questo straordinario autore, “Vita in vendita” può essere un buon viatico per andare alla scoperta delle sue opere più ricche e mature. Per accorgersi, tra l’altro, come autori contemporanei di successo come Kazuo Ishiguro e Murakami Haruki gli siano profondamente debitori.