In una recente intervista a un’emittente televisiva, il neo presidente della Camera Roberto Fico ha dichiarato che, in tempi brevissimi, il Parlamento avrebbe finalmente varato una legge per abolire i vitalizi di deputati e senatori presenti, passati e futuri
Secondo l’alto esponente della nostra Repubblica questo sarebbe il primo passo verso la soluzione dei problemi finanziari dello Stato Italiano.
E con ciò non ci sarebbe niente di strano, visto che il partito di rifermento di Fico ha annunciato più e più volte l’argomento nel corso dell’ultima campagna elettorale.
Peccato che il neo presidente della Camera bassa, nonché terza carica dello Stato, ignori che i vitalizi in questione sono già stati aboliti con una legge del 2012, votata quasi all’unanimità da entrambi i rami del Parlamento.
L’amnesia è dovuta forse al fatto che in quella legislatura Fico, al pari dei suoi compagni di partito (pardon, di “movimento”) non era parlamentare. Ma stupisce il fatto che nessun esponente politico del tempo abbia trovato il modo di rinfrescargli la memoria.
In ogni caso il risparmio stimato, allorché la legge venne approvata, era di 78 milioni di Euro l’anno. Una goccia nel mare se si pensa che la spesa pubblica aggiornata al 2017 è di 830 miliardi secondo quanto affermato dal commissario europeo ai tagli, Yoram Gutgeld. Mentre il debito pubblico italiano ammonta a 2.256 miliardi e che tale debito è in costante crescita a causa degli interessi che si pagano sul debito stesso.
Pertanto sfugge come una cifra di 78 milioni, che rispetto al bilancio complessivo rappresenta una percentuale dello 0,0001%, possa contribuire al risanamento dei conti pubblici.
Vale tuttavia il sospetto che dietro tali dichiarazioni si nasconda l’intenzione di operare ben altri tagli. Altro che reddito di cittadinanza!