Va bene, magari qualcuno al parlamento europeo ha incassato soldi dal Marocco per garantire politiche di favore per il Paese nordafricano. Però non c’è bisogno che i chierici della disinformazione italiana si scatenino nell’osannare le imprese sportive ed i festeggiamenti per la squadra marocchina. Difficile che le borse si riaprano per premiare i commenti inginocchiati. Anche se, in realtà, i marocchini hanno perfettamente ragione e, anzi, il loro comportamento potrebbe garantire qualche spazio di libertà in più anche in Italia.
Perché, nella partita contro il Portogallo, i tifosi hanno fischiato ogni volta che un giocatore della squadra europea toccava palla. Senza che i commentatori italiani tirassero fuori le solite banalità sul razzismo, sull’odio e scemenze simili. Dunque si può fischiare i giocatori di diverso colore senza essere razzisti? O vale solo se il fischiato è bianco ed il fischiatore no?
Ma il peggio, i chierici, lo hanno offerto a proposito dei festeggiamenti. Non quelli violenti e con vandalismi. Di quelli non val la pena discutere, così come degli idioti che hanno aggredito chi festeggiava pacificamente. No, proprio i sacrosanti festeggiamenti con tanto di fuochi artificiali. Già, quei famigerati “botti” che, secondo il politicamente corretto, spaventano gli animali domestici. Ma solo quando vengono sparati da famiglie italiane o da amministrazioni pubbliche sgradite. In questo caso, invece, i fuochi d’artificio sono buoni e giusti e cani e gatti vanno sui balconi ad applaudire.
Ovviamente i chierici del pensiero unico obbligatorio non si rendono neppure conto del proprio doppiopesismo. Talmente presi dal politicamente corretto da non accorgersi dalle proprie contraddizioni. Dunque, d’ora in poi, basterà inalberare una bandiera del Marocco per poter fischiare il giocatore più pericoloso della squadra avversaria, anche nel caso in cui fosse di origine africana. E di fronte alle proteste ed ai divieti per i botti di capodanno sarà sufficiente specificare di essere tifosi di Bounou o di Amrabat e tutto diventerà lecito. Ed allora Viva Morocco e viva la libertà dal politicamente corretto.