Un viaggio che cambia la vita e le prospettive dei propri obiettivi, Simone Cocco, intervistato dal presidente di Electomag Vittorio Corelli ci racconta il suo progetto artistico, un mix fra tecnica fotografica ed esperienza di vita.
La velocità della vita a volte non ci permette di mettere a fuoco ciò che ci circonda e ciò che rimane è una fotografia sfumata e sovraesposta… ma è possibile cambiare rotta.
DA DOVE NASCE L’IDEA?
L’anno scorso ho vissuto un enorme cambiamento nella mia vita, che mi ha portato a viaggiare per 4 mesi da solo, zaino in spalla, in Sud America. Ho
realizzato il sogno di una vita, quello per il quale non avevo mai avuto ancora il coraggio di mollare tutto.
L’idea era ovviamente quella di non tornare alla vita di prima, una volta rientrato dal viaggio. Così ho vissuto intensamente quei mesi in Sud America e ho lasciato che le idee si sviluppassero dentro di me, mentre prendevo sempre più consapevolezza che ci fosse tanto da poter fare in un mondo come quello dei viaggi.
Visiti posti stupendi, in compagnia di persone speciali, e non perderesti mai l’occasione di scattare delle foto che possano rimanere per sempre come ricordo di quel momento. Il fatto è che il 90% delle persone che viaggia torna a casa insoddisfatta delle proprie foto, nonostante smartphone con fotocamere potentissime e reflex (utilizzate chiaramente in modalità auto).
La mia idea nasce qui: offrire a chi ama viaggiare la possibilità di farlo in maniera diversa, accompagnati da un fotografo professionista che ti insegna a migliorare le proprie fotografie e ad avvicinarti al mondo della fotografia. Il mio scopo non è offrire un workshop tematico specifico, ma far vivere un’esperienza indimenticabile in posti indimenticabili. Per questo preferisco parlare di viaggi esperienziali più che di viaggi fotografici.
FOTOGRAFIA E VACANZA, PUOI RACCONTARCI DI PIÙ?
Come dicevo, è quasi impossibile scindere le due cose. Sfido chiunque a
non aver piacere di scattare anche solo qualche foto ricordo mentre si è in
vacanza.
Tra la mia cerchia di amici, tantissimi comprano la macchina fotografica prima di un grande viaggio. La comodità degli smartphone e
anche un po’ la febbre da social poi fanno sì che le persone vogliano continuamente condividere le proprie esperienze. La fotografia penso che
sia, a vari livelli, direttamente connessa con il viaggio: è il suo racconto, è lo strumento per conservarne ricordi e attimi, a volte diventa addirittura lo scopo del viaggio.
IL TUO PROGETTO A CHI SI RIFERISCE?
Il mio progetto si riferisce… a tutti! Non essendo un workshop fotografico di viaggio in cui viene richiesto un livello di esperienza fotografica specifico possono partecipare tutte le persone che amano viaggiare e cercano qualcosa di nuovo. Si può partire avendo uno smartphone per fare le foto, oppure una reflex professionale.
L’esperienza saprà essere appagante per
tutti; avendo a disposizione parecchi giorni, si possono affrontare anche tematiche fotografiche più specifiche con i singoli, qualora il partecipante
abbia già un buon livello fotografico.
L’importante è capire che la fotografia sarà un plus, ma il viaggio, l’esperienza di viaggio, rimarrà sempre l’obiettivo principale.
QUINDI ANCHE PER PROFESSIONISTI FOTOGRAFI?
Certo! Il fatto che siano viaggi esperienziali e non workshop di viaggio non significa che i fotografi professionisti non possano parteciparvi. Il mio scopo è quello di superare il vincolo che molto spesso i viaggi fotografici hanno per i partecipanti, ovvero quello di richiedere già una certa dimestichezza con la tecnica fotografica.
Penso di poter individuare tre tipologie di persone che possono partire con me: chi non sa come fare delle belle foto in viaggio e vuole fare un’esperienza nuova, chi è appassionato di fotografia ma vuole migliorare e fare tanta pratica, chi per professione si occupa di fotografia e cercava proprio un viaggio in zone che avrebbe sempre voluto visitare.
Tutti e tre saranno accomunati da un’unica grande passione: quella per i viaggi e per la scoperta di nuovi luoghi e culture!
COME SELEZIONI LE LOCATION? AD HOC O SONO FRUTTO DEI TUOI VIAGGI?
Al momento sto offrendo tutti viaggi in luoghi che ho conosciuto di persona, in alcuni casi anche molto approfonditamente. Penso che sia indispensabile come punto di partenza: la conoscenza in tema di viaggio fa tutto.
Troppo spesso ho sentito parlare di persone tornati da viaggi di gruppo completamente scontente per l’esperienza, dovuta in gran parte a un tour leader impreparato. Alcuni viaggi poi sono frutto di una mia grande passione personale: Perù, Cile e Bolivia occupano un posto speciale dentro di me e i viaggi che offro in quelle aeree sono davvero esclusivi e speciali.
In futuro proporrò anche altre mete oltre al Sud America, mete che in alcuni casi non ho ancora visitato. Per farlo sempre con serietà e garantire un servizio di qualità, mi appoggio a dei partner che hanno invece già grande esperienza in quelle aeree e che utilizzano spesso guide locali.
COSA IMMAGINI PER QUESTO PROGETTO?
Non mi far volare con la mente che è pericoloso. Sto mettendo tutto me stesso in questo progetto, perché ci credo fortemente. Vorrei che diventasse
il mio lavoro, la mia vita.
Per tanti anni ho fatto lavori che in un modo o in un altro avevano a che fare con la felicità delle persone… se potessi ora renderle felici facendole viaggiare e facendole vivere un’esperienza unica,
mentre io stesso faccio ciò che più amo, fotografo e viaggio, sarei davvero realizzato.
Comunque andrà, è stato un percorso e son sicuro che mi porterà a crescere e a vivere una vita diversa, più mia.
IL TUO OBIETTIVO È UN “PROGETTO WILD” O PIÙ “COMMERCIALE”? O ENTRAMBE LE COSE MAGARI CON ESPERIENZE, CON IL TEMPO,
SEMPRE PIÙ VARIEGATE?
Vorrei con il tempo offrire esperienze differenti, a seconda della meta scelta e con gradi di difficoltà diversi. Quello che non mancherà mai nei miei viaggi sarà la natura, l’outdoor con un po’ di senso di avventura, per quanto possibile, e un approccio responsabile e consapevole, rispettoso delle culture differenti e dell’ambiente.
Purtroppo anche viaggiare ha un impatto ambientale in termini di inquinamento e sfruttamento delle risorse; ma un viaggio più consapevole è possibile. Non mi metterò a vendere pacchetti di viaggio di lusso, o crociere ai Caraibi.
Piuttosto ci imbarchiamo su una barca a vela e andiamo a camminare su un’isola indonesiana sopra un vulcano, oppure andremo direttamente in tenda tra le Ande in Perù.
COSA TI HA SPINTO A REALIZZARE QUESTO PROGETTO?
Il cambiamento. La voglia di creare qualcosa di mio e di essere artefice dei miei successi e insuccessi. La nostra generazione ha vissuto e sta vivendo un’illusione di una vita secondo standard che ci vengono imposti e che riteniamo indispensabili.
Accettiamo, ho accettato in passato, lavori che pensiamo ci diano sicurezza, stabilità, un futuro. Ma perdiamo il presente e non ci rendiamo conto che il futuro che stiamo costruendo è più altrui che nostro.
FARE IL FOTOGRAFO COSA SIGNIFICA IN UN MONDO IN CUI, ORMAI, TUTTI SI CREDONO R. CAPA GRAZIE AL LORO ULTIMO SMARTPHONE?
Ci vuole sempre umiltà in quello che si fa. Lavoro sodo e duro per migliorarmi continuamente e per trasmettere qualcosa alle persone.
In un qualche modo la qualità e le capacità, unite all’intraprendenza e all’impegno, vengono sempre ripagate. Vivere di fotografia è sempre più dura, ma dall’altro lato chi vive di fotografia tende sempre più a chiudersi come a proteggere la propria professionalità e vivere i cambiamenti con ostilità.
Da fotografo penso che insegnare alle persone a fare buone fotografie con il proprio smartphone sia un obbiettivo da inseguire, non un pericolo per il proprio lavoro.
I fotografi veri, quelli che riusciranno a sopravvivere in un mondo digitale sempre più tecnologicamente avanzato, saranno coloro che hanno saputo avvicinarsi alle persone e che non hanno mai, al tempo stesso, smesso di comunicare loro qualcosa di grande attraverso le proprie immagini. Tutto cambia, anche la fotografia.
DOVE POSSIAMO SAPERNE DI PIÙ E PRENOTARE IL PROSSIMO VIAGGIO?
Sul mio sito, che ho costruito e modellato con lunghe ore di lavoro e grazie alla consulenza iniziale di una cara amica, grande professionista.
Il sito è: www.simococco.com ed è anche tradotto in inglese. A breve arriveranno tante novità, legate anche alla mia nuova partnership con un tour operator outdoor leader del mercato in Italia… ma questa è un’altra storia 😉