Te ne stai qui, tranquillo e indaffarato. Tranquillo, perché tutte le cose sembrano andare per il verso giusto… finalmente, aggiungo. E ricordo che me lo aveva detto un’amica appassionata di queste cose : inizi un nuovo settennio della vita. Grandi cambiamenti. Sicuramente in meglio…
Beh, ricordo di aver commentato. In peggio sicuramente no. Ben poco da salvare degli ultimi sette anni, tranne mio figlio. E anche dei sette precedenti…
In realtà, non l’avevo presa molto sul serio. Non che sia un totale scettico. Ogni tanto guardo anch’io l’oroscopo, soprattutto quello di Paolo Fox. Che mi sta simpatico. E mi sembra meno cialtrone della media dei suoi colleghi…però queste cose, queste previsioni del futuro e del destino, in me hanno sempre inciso ben poco. Non per fideismo scientista alla Piero Angela. Piuttosto perché, in fondo, convinto che, anche in questo, avessero ragione i Romani. Homo Faber fortunae suae.
E quindi responsabile anche delle sue disgrazie. Tant’è che mai mi ha convinto il Giobbe biblico che sopporta indicibili sventure immeritate. Maledice il suo giorno, e resta tuttavia fedele e devoto al suo Dio. Tema ripreso da Goethe nel Faust. Il giusto messo alla prova. Ingiustamente…
Preferisco i latini. E l’epigrafe dell’asso di bastoni. Carte trevigiane da briscola: chi è causa del suo mal, con sé si dolga…
Comunque, stavolta, l’astrologa c’aveva azzeccato. È un anno di grandi mutamenti. Importanti. Anzi , radicali. Ma qui mi fermo…scaramanzia. Perché un minimo di superstizione può sempre tornare utile.
Comunque me ne sto qui, come dicevo. Tranquillo e indaffarato. Perché davvero sembra che… Incipit Vita Nova. Per me. E mi scuso, perché immagino che a chi leggerà non ne possa importare un granché. Ma questo è un pezzo come si potrebbe dire…autobiografico. O autoreferenziale.
Me ne sto qui….e improvvisa mi giunge una voce. Un Amico, un grande Amico sta male. Molto. All’improvviso…
Oddio, all’improvviso…. Abbiamo circa la stessa età, e certi inconvenienti, diciamo così, di salute possono capitare. Soprattutto se ci si considera eterni ragazzi. E ci si comporta come tali. Alla faccia di rischi e salute.
Rimprovero che faccio a lui, fingendo una saggezza che non ho. E che invece dovrei fare alla mia immagine riflessa nel grande specchio del bagno. Che, stamattina, evito di guardare….
“Guarda che ho già pronto il tuo coccodrillo” gli dico.
“Per stavolta non ti serve…e comunque anche io ho già pronto il tuo. Basterà aggiornarli” e ridiamo.
Ridere fa bene. Ridiamo sempre. Di tutto
Anche delle cose serie. Anzi, soprattutto di quelle.
Questione di stile, forse. O, forse, aveva ragione, ancora una volta, Pirandello.
La vita è solo una grande pupazzata.
Rimettiti presto, Amico mio. Abbiamo ancora tante cose di cui ridere insieme.