Più che comprensibile che – chi legge – non corra on line su ElectoMag fremente di curiosità per ciò che accade in Oltrepò.
In questo caso si ritiene, comunque, che quanto descritto possa rivelarsi utile per chi dovesse ritrovarsi in una situazione simile.
Per venire al dunque, di recente il capoluogo della zona, ovvero Voghera, ha deciso per la dotazione di cassonetti ad apertura con “badge” elettronico per le proprie isole ecologiche. Con il chiaro intento di incentivare e/o monitorare la raccolta dei rifiuti. Munendo i propri cittadini di kit per la raccolta nonché libretto per il corretto uso del medesimo. E’ stato un successo? Manco per sogno.
Una volta tanto la responsabilità non verrà addossata agli immigrati. In quanto loro ogni tipo di schifezza fanno che abbandonarla dove capita. Giardini, marciapiedi, eccetera. Con una particolare preponderanza di lattine e bottiglie di birra vuote. A loro i cassonetti non occorrono.
Quel che preoccupa è il comportamento di tutti gli altri cittadini.
I contenitori sono divisi in questo modo: colore grigio per l’indifferenziata, ad apertura automatica e chiusura con maniglia stile vecchie “slot machine”, marrone per l’umido sempre fruibili con chiave elettronica, gialli per la plastica ad immissione libera (vi finisce dentro di tutto…) mentre la carta viene raccolta porta a porta dall’azienda partecipata tramite appositi mezzi. In arrivo contenitori per il “verde”, sempre ad apertura tramite carta magica.
Insomma, vuoi che una volta la tessera non apra (capita), vuoi che sia stata scordata a casa (spesso), vuoi per menefreghismo (quasi sempre) la “monnezza” finisce regolarmente a terra attorno ai cassonetti – sempre che nel frattempo le coperture non siano state distrutte – naturalmente contenuta in sacchetti non idonei. Tantopiù, facendo cadere l’occhio sul contenuto di quelli trasparenti, essi contengono di tutto e di più. Con tanti saluti a qualsiasi tipo di differenziazione.
Insomma, il più delle volte lo spettacolo cui ci si trova di fronte è davvero sconcertante. Ricordando, purtroppo, situazioni proporzionalmente analoghe in centri ben più popolosi. Così come al più consueto nonché classico scaricabarile. Al fine di, figuriamoci se no, addossare la colpa a qualsivoglia soggetto. Indubbiamente il decantato 53% di percentuale riguardo la raccolta differenziata pare assai ottimistico. Per quanto sia indiscutibilmente alto il 47% di palese fallimento.
Insomma e per concludere, per fregiarsi del titolo di città tanto più non solo con la funzione di dormitorio, occorrono ben altra presa di coscienza nonchè modo di comportarsi al fine di dimostrare un benché minimo aggancio con quello che non può che definirsi “vivere civile”.