Da quando è iniziata la guerra, in molti ambienti estremisti sia di sinistra che di destra la Russia sembra essere diventata un modello di alternativa globale al cosiddetto Occidente consumistico e a trazione yankee. Molti inneggiano alla visione tradizionale di Putin e indicano nel Cremlino un faro per chi combatte da sempre contro le degenerazioni della modernità. Da questo punto di vista, Mosca rappresenta la capitale morale per tutti coloro che sognano un mondo non più sottomesso al dominio economico, culturale e geopolitico degli States.
Ma è questa la realtà delle cose o si tratta dell’ennesimo abbaglio “adolescenziale” di alcuni ambienti politici estremisti?
Partiamo dall’analisi di alcuni dati: la Russia oggi detiene il primato mondiale di suicidi, aborti e divorzi. A chi poi considera Mosca la Terza Roma ed un punto di riferimento per il ripristino della cristianità nel mondo moderno ed ateo, seppur nella variante ortodossa, ricordiamo che proprio la capitale della Russia è la prima città al mondo come numero di musulmani in una Nazione non islamica. Per non parlare dell’atteggiamento imperialistico tenuto durante questo conflitto e del bombardamento massiccio di Mariupol e delle altre città ucraine che tanto ci ricorda quelli di Sarajevo o Baghdad. Più che l’anti-Occidente sembrerebbe essere l’altra faccia della stessa medaglia: uguali metodi ed uguali dis-valori.
Ed è infatti notizia di questi giorni che, dopo la chiusura dei vari McDonald’s in Russia, quest’ultima ha deciso di rispondere con l’apertura di una nuova catena di fast food dal nome Zio Vanya e come simbolo un logo che si rifà chiaramente a quello del colosso americano. E’ già stato pubblicizzato il fatto che le materie prime utilizzate saranno 100% russe e che verranno conservati i precedenti posti di lavoro. Un modo per strizzare l’occhio a quei numerosi giovani russi amanti del cibo spazzatura di stampo yankee e che si sentivano abbandonati dalla loro multinazionale preferita. Pensate che qualche giorno fa a Mosca Luka Safronov-Zatravkin, un giovane pianista russo sovrappeso, si è incatenato davanti all’ingresso del McDonald’s chiuso come forma di protesta dichiarando: “Era il mio stile di vita, la mia libertà”. Altro che valorosi giovani dediti a “Dio, Patria e Famiglia” come vengono dipinti in alcuni ambienti dell’estrema destra italiana….
Questo per dire che non vi è alcuna contrapposizione Occidente/Oriente. La Russia, come tutti gli Stati moderni, fa parte a pieno diritto del Sistema globalizzato e mondialista. Se a volte sembra opporcisi, è semplicemente perché rispetto all’Europa è in ritardo di qualche decennio rispetto al diffondersi della modernità.
Ci sono sicuramente ancora parti di quel Paese intrise di valori tradizionali ed antimoderni. Ma, a prescindere dal fatto che spesso sono declinati verso un nostalgismo di stampo neosovietico, lo stesso però non si può dire delle grandi città. Oggi un ventenne di Mosca non ha nulla di differente da un coetaneo di New York. Stesso stile di (non) vita, stesse passioni, stessi culti per i social. Andate a vedere quanti sono i cosiddetti “influencer” in Russia che oggi sono nel panico non potendo più accedere ad Instagram o a TikTok. Se oggi la Russia ottenesse il dominio dell’Europa intera, e non della sola Ucraina, nulla cambierebbe nelle nostre vite. Continueremmo a mangiare hamburger, ci rincoglioniremmo nella realtà virtuale dei social invece che vivere un’esistenza reale e concreta, continueremmo a fare i selfies ecc ecc ecc. Forse l’unica differenza sarebbe che la lingua universale non sarebbe più l’inglese ma il russo. In ogni caso, sempre schiavi saremmo.
E l’Ucraina invece? Davvero rappresenta il baluardo della libertà e del Sistema democratico ed occidentalista come ci dicono i media tutti i giorni? Nelle classi dirigenti certamente sì ma nei ceti popolari assolutamente no. Guardate il flusso dei profughi che si allontanano da quel paese: solo donne, bimbi ed anziani, tutti i maschi tra i 18 ed i 60 anni sono rimasti in Patria per combattere. Immagini ben diverse rispetto a quelle provenienti dai paesi nel periodo delle cosiddette primavere arabe, dove la maggioranza delle persone erano al contrario giovani uomini in ottime condizioni fisiche. Per non parlare di quei numerosi ucraini che, pur abitando da anni in Europa occidentale, hanno abbandonato casa, famiglia e lavoro per impugnare un fucile e difendere la propria Terra. Quindi se proprio si vuole cercare un modello da seguire per opporsi all’Occidente e ai suoi dis-valori, sarebbe meglio guardare alla lotta del popolo ucraino e agli assediati di Mariupol, novelli “spartani” circondati dall’esercito nemico e mai domi, piuttosto che a Putin, alla sua politica imperialista e ai giovani moscoviti cugini dei coetanei di New York.
1 commento
Che il riassetto dei giochi mondiali abbia un prezzo da pagare e che come diceva qualcuno nella storia “servono un tot di morti per sedersi al tavolo delle nazioni” e quindi ogni conflitto ha un prezzo da pagare è chiaro. Appare però anche chiaro che una nazione satellite della Russia che vuole entrare in Europa, che come qui con Beppe Grillo sostituisce un comico un pò “particolare” al politico in una tendenza che quindi si conferma, che fa l’occhietto alla Nato, qualche regia occidentale come in Siria, come altrove ce l’ha. E la regia occidentale e una guerra sta bene a certi signori che sono abituati a portare sempre la guerra in Europa e mai a Chicago o Washington. Dall’altra parte l’alleanza della Grande Madre Russia con la Cina spaventa un pò. Ma sono lustri che siamo sempre a barcamenarci tra il minore dei mali e poi arriva quello peggio. Che poi in Occidente non studino la storia, ma in realtà non studino nulla comporta che oltre gli Urali ci siano bravi strateghi e giocatori di scacchi. Capitalismo e comunismo sono facce della stessa medaglia, ma il premier viene chiamato zar che è un’altra cosa. Possibile che in questo delirio culturale, economico, sociale, spirituale non si pervenga ad una resa dei conti tra la plutocrazia e l’identità, la tradizione, lo spirito? Non esiste allora alcun modo di invertire la rotta? Eppure in molti hanno descritto con tenacia la resistenza della terra di mezzo. Dopo l’MRNA dovremo rassegnarci al credito sociale cinese o americano? Oppure a una società orwelliana occidentale come orientale? Chi ha sempre perseguito i sogni ed è morto vecchio credendo nel riscatto ha scritto una bella pagina sulle guerre puniche confrontando lo spirito di Roma al capitalismo cartaginese … è per quella persona che non vogliamo morire nè in Draghistan, nè nel Grande Fratello : volere è potere.